Cosa dicono le stelle per il 13 aprile
Dall'album dei ricordi la foto di una zia trentenne, sorridente e felice. La stessa che oggi, a 90 anni, è chiusa in una Rsa, incapace di fare i gesti più sempliciIn questo periodo sospendiamo l'oroscopo. Dal 28 stiamo cercando di sostituirlo con un piccolo diario di una giornata tipo in casa, ai tempi del coronavirus, per continuare a trovarci col consueto appuntamento del mattino.
Chi volesse intervenire può scrivere a redazioneweb@unionesarda.it indicando nell'oggetto "Oroscopo"
***
La mia bellissima zia
Qualche giorno fa, in preda a un impeto di nostalgia per la lontananza dalla mia famiglia (ben 700 i chilometri che ci separano) ho creato un gruppo WhatsApp inserendo tutti i componenti più "tecnologici".
L'ho ribattezzato con i cognomi dei miei bisnonni, i due capostipiti della nostra numerosa famiglia. Devo dire che ha avuto un discreto successo: la più giovane ha 20 anni, la più "anziana" 63.
Ogni giorno postiamo foto delle prelibatezze che cuciniamo, video, notizie importanti (soprattutto sul fronte scuole, sono quasi tutti insegnanti). Io mi sento in dovere fare il fact-checking delle bufale, ogni giorno ce n'è una nuova.
Ebbene, qualcuno ieri ha aperto il cassetto dei ricordi, e ha tirato fuori foto che risalgono agli anni Sessanta. Ho visto mia madre e mio zio, bambini paffuti, fare castelli di sabbia, ho visto le cugine con le lunghe trecce e i cugini con i calzoncini corti.
Ho visto mia nonna, con un abito lungo nero, ballare con il nonno, che non c'è più da dodici anni: sorride indossando uno smoking bianco, orgoglioso di essere riuscito a sposare quella ragazza così bella.
E ancora la nonna, con le sue tre sorelle, in spiaggia, con i costumi interi e le gambe lunghe come le Kessler, vestite uguali. La più grande, Maria, era la più affascinante, lo hanno sempre ammesso tutte, loro malgrado.
Mi ha colpito il suo sguardo in una foto: è seduta sulla ringhiera di un pontile di legno, alle spalle ha il mare e delle barche a vela. E' estate, è giovane, è felice.
Lo stesso giorno qualcuno ha postato sullo stesso gruppo la foto di una donna molto anziana che non conosco: ha i capelli bianchi, stringe tra le mani una sorta di lavoretto fatto con un cartoncino, come quelli che si danno ai bambini. Guarda verso la fotocamera rassegnata.
La osservo meglio, e non posso credere ai miei occhi: è proprio zia Maria, l'incantevole trentenne della foto, che di anni oggi ne ha novanta e vive in una residenza per anziani. Da un mese è sola, completamente sola, perché la sua badante non può più farle compagnia e aiutarla a fare i più elementari gesti quotidiani.
Non possiamo chiamarla perché non è in grado di rispondere al telefono. Dobbiamo aspettare che un'infermiera gentile la raggiunga in camera, digiti il numero di sua figlia e le consenta di bisbigliare qualche parola, se è un giorno buono. Oppure di sospirare al telefono, se non lo è.
Metto vicino le due foto, quella della spiaggia sessant'anni fa e quella scattata oggi: mi soffermo sullo sguardo di quell'anziana e sento che ho sbagliato. La zia è sempre la zia e oggi esprime una bellezza che non si può dire a parole. Più luminosa che mai.
Ci rivedremo, zia. Quando finirà tutto, giuro che ti riporto su quel pontile.
Ma adesso, anche per te
#IoRestoaCasa