Centro Sperimentale di Cinematografia, anche i registi contro la riforma del Governo
Sono molti i nomi più celebri dello spettacolo che hanno deciso di sostenere la protesta degli allievi della scuolaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Alla protesta degli allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia - luogo storico di formazione professionale per attori e tecnici del cinema fondato nel 1935 con sede centrale a Roma - offrono il proprio contributo e solidarietà alcuni grandi nomi del cinema italiano ed internazionale. Fra i tanti anche i registi Paolo Sorrentino, Marco Bellocchio e Luca Guadagnino si schierano contro l’emendamento leghista presente nel decreto legge Pa2 - anche detto decreto Giubileo - che nello specifico interromperebbe il processo di rinnovamento avviato dall’attuale direttore generale Marta Donzelli ed assegnerebbe a un comitato scientifico costituito da sei nuovi esponenti provenienti da alcuni specifici Ministeri il compito di definire la didattica e di selezionare i docenti.
L’emendamento porterebbe così alla rimozione della Donzelli e del suo staff ben due anni in anticipo rispetto alla fine del mandato, ed assegnerebbe ai ministri l’onere di selezionare i membri del consiglio consuntivo, determinando di fatto un limite che la scuola non ha mai conosciuto poiché da sempre abituata ad organizzarsi in totale autonomia.
Del tutto scostanti all’idea di accogliere passivamente simili cambi al vertice, gli studenti hanno provveduto con una lettera aperta a raccogliere la firma di moltissimi esponenti del settore, fra i quali Matteo Garrone, Mario Martone, Roberto Andò, Gianni Amelio, Wim Wenders, Gabriele Salvatores, Elio Germano, Daniele Vicari, Edoardo De Angelis, Saverio Costanzo, Paolo Virzì, Paolo Genovese, Fabrizio Gifuni, Francesca Archibugi e Walter Veltroni.
Allarmato dalla situazione, il direttore della Mostra del Cinema di Venezia Alberto Barbera ha voluto dichiarare quanto segue: «Sono preoccupato del fatto che il processo per rinnovare il mandato di Marta Donzelli, che era già iniziato, venga interrotto. La scuola aveva bisogno di essere rinnovata rimuovendo degli ostacoli burocratici. E Donzelli lo stava facendo, è realmente un peccato privarla della possibilità di completare questo processo. Non sembra giusto».
Al suo opposto, il deputato della Lega Igor Iezzi - intervistato da Agenzia Italia - reputerebbe il provvedimento un passo necessario per adeguare la Fondazione del Centro ad una necessaria modernità: «Il settore cinematografico e audiovisivo sta vivendo una profonda trasformazione a livello produttivo, creativo e nelle pratiche di fruizione. Le esperienze con i visori per la realtà virtuale, la collaborazione con l'universo dei videogiochi e l'intersezione con l'intelligenza artificiale - ma non solo - stanno allargando il tradizionale raggio di azione delle produzioni cinematografiche e audiovisive verso nuovi terreni di sperimentazione. Riconoscere il valore di questa trasformazione apre la via all'integrazione della tradizione cinematografica con i nuovi metodi di narrazione».
Si rimane perciò in attesa di ulteriori sviluppi, che a seguito dei più recenti dibattiti potranno farci intendere se le contestazioni avranno o meno fatto breccia nelle premesse legislative volute dal Governo.
Giovanni Scanu
