Brunori Sas trascina, diverte e ammalia il pubblico di Alghero
Concerto trionfale all'anfiteatro “Ivan Graziani” per il festival AbabbulaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
C'è l'anima rock a dare energia in avvio di serata. C'è una band di otto elementi capace di dare ritmo con batteria e basso, sostanza con le tastiere e i fiati, e pennellate raffinate di arrangiamento con cori, theremin e percussioni varie. Brunori Sas va persino oltre le aspettative nel concerto di Alghero all'anfiteatro “Ivan Graziani” per il festival Abbabula.
L'artista cosentino con l'aiuto del fido Riccardo Sinigallia ha confezionato l'abito adatto per il tour “L'albero delle noci”, titolo dell'omonimo album e del pezzo arrivato terzo a Sanremo. «Ma dovevo vincere io, potevo ricorrere al Tar», commenta con la consueta ironia. Già, perché Dario Brunori riesce a coniugare testi pregnanti e leggerezza, frecciate e poesia, siparietti divertenti con scatenate movenze sul palco nella veste più rock di brani come “L'uomo nero” e “Sabato bestiale”, ma anche "Lamezia Milano”. E dopo aver “aggredito” il palco con una presenza scenica che è cresciuta con gli anni, si prende in giro: «Anche ballerino. Su con le braccia al cielo e celebrate il mio ego. Del resto Bolle mi ha chiesto di smettere di ballare per non rovinargli la carriera...».
I “brunoriani” non hanno un'età preferita: dai 30 ai 60 soprattutto. E sono tanti quelli che cantano pure le canzoni del primo album “Vol.1” a dimostrazione che l'esposizione di Sanremo ha ampliato la platea, ma c'era già uno zoccolo duro di fan e che Le Ragazze Terribili avevano avuto fiuto a invitarlo ad Abbabula già nel 2010.
Dalla chitarra al piano per brani intimi come “Un errore di distrazione” e “Per due che come noi”. Scherza sul teatrino del bis dove propone “Guardia '82”, “L'albero delle noci” e “La verità”. Se volete usare i termini piccoli capolavori non è esagerato. L'ultimo brano a sorpresa è “Arrivederci tristezza”. Brunori Sas è di nuovo al piano e canta “Arrivederci tristezza/oggi mi godo la mia tenerezza/perché non durerà”.