“Basic Instinct”, in arrivo il reboot “anti-woke” del film cult degli anni ‘90
La pellicola tratta un soggetto dello sceneggiatore originale Joe EszterhasPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Pochi film degli anni ‘90 hanno saputo mescolare brivido ed erotismo come “Basic Instinct”. Diretto da Paul Verhoeven, il film è ricordato come uno dei maggiori successi tra le pellicole vietate ai minori, impressionando per i suoi contenuti altamente espliciti, sia nella rappresentazione del mondo omosessuale, sia per le nudità e le scene passionali. Oltre a questi aspetti, il titolo ha catturato l’attenzione grazie all’ottima prova del cast, in particolare dei protagonisti Michael Douglas e Sharon Stone, quest’ultima legata in modo speciale al titolo, che ha rappresentato un punto di svolta fondamentale nella sua carriera.
Ancora oggi, in un contesto mediatico e socio-culturale completamente mutato, circolano aneddoti e curiosità su come sia stato possibile realizzare un film simile. Risale al 2023 un’intervista per il programma “Who's Talking with Chris Wallace?”, in cui la Stone ha raccontato alcuni retroscena rimasti a lungo nascosti. L’attrice ha ricordato, innanzitutto, le lunghe e impegnative audizioni necessarie per ottenere la parte, rivelando le iniziali titubanze di Michael Douglas: “Mi chiesero di fare un provino ma poi venne fuori che Michael Douglas, inizialmente, non voleva fare un provino con me. Era un rischio molto grande per lui interpretare quella parte in quel momento della sua carriera”.
La determinazione di Verhoeven fu però decisiva per convincere Douglas a cambiare idea e far assegnare il ruolo alla Stone: “Poi, dopo altri provini su richiesta di Douglas, Verhoeven disse: va bene, ma a ogni provino che facciamo, proietteremo il provino di Sharon dopo, e il loro provino dovrà superare quello di Sharon. Così hanno provato con circa 12, 13, 14 donne, e nessuna ha superato il mio provino. E quindi alla fine, Michael accettò di fare il provino con me”.
Un altro elemento fondamentale per persuadere Douglas fu il consiglio del regista alla Stone di mostrare la propria disinvoltura con la sensualità: “Paul disse: beh, dovrai in qualche modo dimostrargli che ti senti a tuo agio con la nudità. Avevo comprato questo completo di Giorgio Armani, che per me all'epoca era ogni centesimo che avevo. E ho comprato anche delle camicie trasparenti. Non indossavo niente sotto. E così a metà del provino, ho semplicemente tolto la giacca a metà della scena. Ho visto Michael guardarmi, e poi guardare Paul, come a dire: l'abbiamo trovata. Il provino andò molto bene e io ottenni il lavoro”.
Pur avendo criticato più volte la celebre scena dell’accavallamento delle gambe - che, secondo dichiarazioni passate, sarebbe stata girata senza il suo consenso - la Stone ricorda con orgoglio il momento in cui ottenne il ruolo e la fama che ne derivò. In un’intervista del 2024 al The Hollywood Reporter, raccontava: “Volevo interpretarla così tanto che ho tenuto la sceneggiatura sul frigorifero per otto mesi. Continuavo a pensare: lo farò, otterrò questa parte, mentre la offrivano a tutte le altre attrici sul pianeta. Ero la tredicesima scelta. Il produttore esecutivo me lo ha ripetuto senza sosta per tutta la durata delle riprese, chiamandomi Karen: tu, Karen, eri la tredicesima scelta”.
Dopo il successo, l’emozione vissuta sul red carpet di Cannes le lasciò un ricordo indelebile: “Mentre camminavo sul red carpet a Cannes e un migliaio di persone iniziavano a scandire il mio nome, mi sono sentita pervadere da un'ondata di sollievo, da una sensazione di calma”.
Trentatré anni dopo, si scopre che lo sceneggiatore originale, Joe Eszterhas, ha pronto lo script per il reboot di “Basic Instinct”: una versione aggiornata, pensata per stare al passo coi tempi e, nello specifico, orientata in modo dichiaratamente “anti-woke”. Prodotto da Amazon MGM Studios e dal produttore Scott Stube, il film proverà ancora una volta a stupire il pubblico, senza temere di scandalizzare, nonostante le pesanti critiche ricevute da parte della comunità LGBTQ+ e di alcuni movimenti femministi. Sebbene non siano stati rivelati ulteriori dettagli, Eszterhas ha dichiarato in un’intervista a IndieWire: “A chi si chiede cosa ci faccia un uomo di 80 anni a scrivere un thriller sexy ed erotico: le voci sulla mia impotenza cinematografica sono esagerate e discriminatorie per età. Chiamo il mio partner di scrittura l'ometto contorto e vive da qualche parte dentro di me. È nato a 29 anni e morirà a 29 anni, e mi dice che è al settimo cielo all'idea di scrivere quest'opera e offrire agli spettatori un'esperienza selvaggia e orgasmica. Questo mi rende molto felice”.
Giovanni Scanu