Poco prima di dare inizio alle feste natalizie, “Avatar: Fuoco e Cenere” si prepara a debuttare nelle sale cinematografiche, per una scarica di emozioni e adrenalina che promette di chiudere l’anno col botto. In uscita il 17 dicembre, il terzo capitolo della saga fantascientifica creata da James Cameron - dopo i campioni d’incassi “Avatar” e “Avatar: La Via dell’Acqua” - vedrà ancora una volta la razza aliena dei Na’vi scontrarsi con gli esseri umani dell’RDA, esplorando ulteriormente le vastità del pianeta Pandora e le culture che lo abitano.

Se nel secondo film abbiamo fatto conoscenza dei Metkayina - la tribù acquatica presso cui Jake Sully e la sua famiglia troveranno rifugio per difendersi dai colonizzatori - in “Avatar: Fuoco e Cenere” scopriremo per la prima volta i Manguan, anche noti come il “Popolo della Cenere”: un clan dall’indole aggressiva, situato nei pressi delle zone vulcaniche. Al suo comando troveremo Varang, leader animata dalla rabbia e dal desiderio di rivalsa dopo aver assistito alla distruzione della sua gente. Di natura pacifica sarà invece il “Popolo del Vento”, comunità nomade alleata dei Na’vi del mare.

L’introduzione di questi nuovi gruppi sociali è in linea con i temi ambientali e anticoloniali che fin dal primo episodio sostengono le premesse concettuali del franchise, procedendo verso una direzione ancora più oscura e fatalista. Come dichiarato infatti dallo stesso Cameron: “Stiamo introducendo due nuove culture nel prossimo film. Finora abbiamo mostrato solo i lati positivi dei Na'vi. Nei film futuri, introdurremo l'equazione inversa: esploreremo Na'vi negativi e umani positivi. Pensate al fuoco come simbolo di odio, rabbia e violenza, e alla cenere come conseguenze: dolore, perdita. E cosa provoca tutto ciò in futuro? Più violenza, più rabbia, più odio. È un circolo vizioso. Questo è il ragionamento dietro il titolo”.

In una recente intervista a IGN, il director ha svelato che il secondo e il terzo capitolo della trilogia costituiscono insieme una “storia completa”. Ciò spiegherebbe perché tra il 2017 e il 2019 si sia scelto di effettuare simultaneamente le riprese dei due film, oltre alle comprensibili motivazioni legate all’età degli attori e alla volontà di ottimizzare l’uso delle complesse tecnologie di motion capture. Su questo punto, ha affermato in particolare: “Penso a La Via dell'Acqua e Fuoco e Cenere come a una storia completa. I due film formano un arco narrativo completo. Per me, questi film parlano dell'oscurità e della luce che esistono dentro di noi. Non si tratta di umani contro Na'vi. I Na'vi rappresentano la nostra natura migliore e gli umani nella storia rappresentano la nostra natura più venale, avida e meno empatica. Lo vedete ne La Via dell'Acqua, lo rivedrete in Fuoco e Cenere”.

È emersa di recente anche la notizia, svelata dalla catena di cinema americani AMC, che conferma per “Avatar: Fuoco e Cenere” una durata di ben 3 ore e 15 minuti, allineandosi alle precedenti anticipazioni riferite dallo stesso Cameron. Una scelta che giustifica pienamente le ambizioni del titolo, orientate non solo alla spettacolarità dei contenuti - con scontri mozzafiato ambientati per terra, mare e aria - ma anche agli archi narrartivi rimasti in sospeso: come quello del personaggio di Spider, interpretato da Jack Champion, un ragazzo umano nato su Pandora e adottato dal protagonista per essere cresciuto come un Na’vi.

Per chi non fosse ancora convinto di prendere posto al cinema il prossimo mese, aiutano a farsi un’idea più chiara le ultime dichiarazioni di Guillermo Del Toro. Sul canale Youtube “Kombini” - versione francese del Criterion Closet e portale d’informazione per la cultura pop e l’intrattenimento - il regista, attualmente impegnato a promuovere l’uscita su Netflix del suo “Frankenstein”, ha rivelato di essere uno dei pochi ad aver visto in anteprima il film, definendolo senza mezzi termini un vero capolavoro.

Da sempre grande estimatore della saga, Del Toro ha paragonato l’operato di Cameron a quello di mostri sacri come George Lucas. Preparandoci a un’esperienza senza precedenti, ha rivelato: “Ho visto i tre Avatar. Sono dei capolavori assoluti. So dove sta andando a parare e penso che sorprenderà molte persone [...] Non posso dire nulla sul [terzo], ma posso dire che sono pochissimi gli americani che hanno creato un'intera mitologia. C'è [George] Lucas. C'è l'intera mitologia del Mago di Oz con Frank Baum. Jim sta creando qualcosa di simile con Avatar e vi porterà in posti incredibili”.

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