Canta, Sandro Giacobbe, l’amore per “Gli occhi verdi di tua madre”. Poi arde di desiderio per la dirimpettaia, cara “Signora mia”. Che però, racconta il cantante all’Auditorium del Conservatorio di Cagliari, «aveva un marito grande come un armadio che mi costrinse presto a cambiare casa».

Piccoli problemi di gioventù in quegli amorosi anni ’70 rivissuti dal pubblico over ottanta che sabato ha trascorso due ore in compagnia del cantante ancora fascinoso ma, soprattutto, scatenato. «È bellissimo», dicono le eleganti signore che hanno lasciato i nipoti a casa e i mariti una fila più in là e che, sottovoce, con straordinario pudore, ti sussurrano che “Gli occhi verdi di tua madre” «è una canzone trasgressiva».

La versione integrale del racconto della serata cagliaritana di uno cantanti cult della storia della musica italiana, a cura di Virginia Saba, è su L’Unione Sarda oggi in edicola.
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