Sotto i nostri occhi: il Caffè Scorretto del 15 ottobre 2025
Fa discutere il caso di un falso cieco scoperto in Veneto. Il commento di Luigi AlmientoNon c’è peggior cieco di chi non vuol vedere. Il che non è una metafora, bensì un titolo adatto a un pezzo di cronaca di pochi giorni fa. Nel Vicentino, dal 1972 e fino al mese scorso un signore – diciamo così – di settant’anni ha incassato una cifra totale superiore al milione di euro tra invalidità e accompagnamento. L’Inps glieli ha puntualmente versati in ovvie rate mensili per 53 anni. Fin qui niente di strano, se non fosse per un particolare: lui, quei soldi, li ha sempre visti perché cieca è stata l’Inps, che non ha mai controllato l’handicap denunciato dall’uomo. Il quale, ha accertato la Guardia di finanza in un recente pedinamento, ci vede benissimo, cammina con sicurezza e contesta al market se la cassiera gli sbaglia il resto, senza nemmeno toccarlo. E siccome si sa che pecunia non olet, non era col naso che la contava. Ora, per quella pecunia aromatizzata alla truffa ai danni dello Stato, quindi a noi, quel settantenne lo mandano sotto processo, penale e davanti alla Corte dei conti, ma lui ridacchia: possono mettere mano solo a quanto ha incassato negli ultimi cinque anni, cioè duecentomila euro, mentre il resto del malloppo è prescritto. Significa che è per sempre roba sua. Ma ora scopriamo che neanche la Giustizia è cieca. Magari, un tantino lenta.
Luigi Almiento