C'è chi è arrivata in Inghilterra di recente è già si sente "fiera di essere italiana: qui la gestione della pandemia è inadeguata".

Federica Ventura ha 26 anni e a ottobre ha chiuso la palestra di danza, lasciato la compagnia di teatro, salutato Nuoro e preso alloggio a Londra per "imparare l'inglese, diventare autonoma e studiare danza e teatro qui".

La capitale britannica "offre tante opportunità ma c'è una completa noncuranza per la salute pubblica". E mentre il virus si diffonde, "tutto prosegue come niente fosse. Da un po' mi sento una bestia da macello. Molti ragazzi sono senza lavoro, non sanno come tornare o non hanno i soldi per farlo. Il biglietto costa 800 euro. Il mio ristorante deve chiudere. Non so per quanto avrò una casa, e molti altri sardi rischiano di finire in strada".

Gabriele Rossella (archivio L'Unione Sarda)

Gabriele Rosella, sassarese, 24 anni, laurea triennale in Scienze politiche e Relazioni internazionali, da due anni è a Londra per un master in Diplomazia, business e commercio internazionale alla Loughborough University.

Sottolinea la "quasi totale sottovalutazione del fenomeno coronavirus" e spiega di voler rientrare nell'Isola "nei prossimi giorni" utilizzando i voli Alitalia.

"Qui mi dicono che sto prendendo la situazione troppo sul serio perché è una malattia che colpisce gli anziani e chi ha già una situazione critica". Trovare i biglietti però "è molto difficile, perché il sito della compagnia si blocca". Inoltre "la Regione chiede di inserire la data del volo nel modulo di autocertificazione per il rientro" e l'alto numero di persone che invia la richiesta "potrebbe compromettere la velocità di risposta" da Cagliari.

Alessandro Pisu a Londra (archivio L'Unione Sarda)

Tornare in Sardegna "è sempre stata una possibilità, in presenza di 2opportunità interessanti", per Alessandro Pisu, 44 anni, originario di Monserrato e oggi "Senior commercial events manager" alla National Gallery: al momento non è "una necessità", dipende da come "sarà superata l'emergenza" gestita in modo "timido, non chiaro e amatoriale. Rischia di esporre me e milioni di altre persone al contagio e di rendere impossibile spostarmi da quella che, d'un tratto, è tornata a essere un'isola. Per ora non è possibile o è comunque difficile farlo, e metterei altri a rischio".

(an. m.)

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