Si è svolta a La Ciotat, in Francia, la prima tappa del progetto dedicato al ricordo di Domenico Alberto Azuni, l'emigrato sardo che nel Paese transalpino ha operato come massimo esperto di diritto marittimo.

La rassegna di autori sardi che hanno scritto sulla Francia e di autori francesi che hanno scritto sulla Sardegna è stato elaborato e organizzato dalla Fasi grazie a un finanziamento della Regione Sardegna attraverso la legge 7/1991.

La scelta è caduta su La Ciotat perché, spiega Paolo Pulina della Fasi, "in quella città di 35.000 abitanti, fin dagli anni Venti del Novecento, sono arrivati molti emigrati sardi per lavorare come muratori e poi come operai nella fiorente industria navale locale: nella seconda metà del Novecento vi è stato attivo un importante circolo di emigrati sardi, ma dell’associazione oggi non c’è più traccia. Sono però numerosi gli eredi di questi emigrati: non a caso nel mercato in piazza è fisso uno stand con i prodotti alimentari della Sardegna".

Al convegno la presidente della Federazione, Serafina Mascia, ha spiegato le finalità del progetto, mentre Antonio Delogu, dell'Università di Sassari, ha ricordato che "il pensiero di Azuni è, ancora oggi, per molti aspetti attuale. La semplificazione delle leggi, l’uguaglianza tra i popoli, la libertà di navigazione e di commercio nei mari, la realizzazione di un organismo internazionale per dirimere le controversie tra gli Stati, le riforme economico-sociali per lo sviluppo della Sardegna, l’importanza della ricerca scientifica sono i temi che rendono evidente la perenne validità della riflessione di Domenico Alberto Azuni".

Pulina ha invece aggiunto un curioso aneddoto: "Dato che Cagliari, città in cui Azuni è sepolto, non ha mai voluto sentire le ragioni della città natale di Azuni, cioè Sassari, che più volte ne aveva reclamato le spoglie, il canonico Giovanni Spano regalò alla Città di Sassari – tramite Enrico Costa – il dito della mano destra sottratto dalla tomba dell’Azuni".

(Unioneonline/s.s.)

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