I Tenores di Neoneli e l’orchestra di Orlando Mascia volano in Lapponia per partecipare alla biennale che vedrà confrontarsi 300 antropologi ed etnomusicologi provenienti da tutto il mondo. Sarà un incontro tra la cultura isolana e quella del popolo sami, quello che si terrà la settimana prossima a Rovaniemi, in Finlandia: durante la due giorni del 21 e 22 marzo, i musicisti sardi si esibiranno con un artista locale per dare vita a una performance davvero singolare.

Terza volta

Tonino Cau, uno dei fondatori dei Tenores di Neoneli, svela gli obiettivi della nuova missione in terra lappone: «Per noi sarà la terza volta, in passato abbiamo visitato la parte svedese, lo scorso novembre il villaggio di Babbo Natale. Durante questo viaggio assisteremo a una conferenza molto interessante, dove si parlerà anche delle analogie tra gli spostamenti del popolo sami sulla rotta delle renne, e la transumanza dei pastori sardi. Durante il coffe break dell’incontro, a sorpresa, saliremo sul palco per offrire un’anticipazione di quello che faremo il giorno successivo nel teatro più grande della città con un artista locale. Sarà una bella esperienza, due culture così diverse come la nostra e quella del popolo sami si incontreranno per dimostrare che, grazie alla musica, non esistono confini». Anche per Orlando Mascia, che con i Tenores collabora ormai da 27 anni, sarà la terza volta in Lapponia: «Abbiamo accettato di buon grado l’invito del console italiano di Rovaniemi, Nuccio Mazzullo, la cultura sami è davvero affascinante, sarà un piacere esibirsi con un artista locale. Non c’è nulla di preparato, in queste occasioni – com’è accaduto in passato in paesi come Cina e India – è l’improvvisazione a farla da padrone. In questo viaggio sarò accompagnato da Matteo Muscas, uno degli artisti che fanno parte dell’Orchestra popolare». Arrivati in Lapponia sarà necessario accordare gli strumenti per adeguarli alle temperature locali. «Ci saranno -14 gradi – dice Mascia -, le launeddas sono tarate al nostro clima, per garantire lo stesso suono dovremo adottare qualche piccolo accorgimento».

Ivan Murgana

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