È allarme sifilide in Europa, dove i casi di contagio hanno raggiunto livelli record tra il 2007 e il 2017 con un aumento del 70% delle notifiche di malattia.

A rivelarlo i dati del rapporto "Syphilis and congenital syphilis in Europe. A review of epidemiological trends (2007-2018) and options for response", pubblicato dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc).

L'infezione, che si riteneva a torto quasi sopita, è legata al batterio Treponema pallidum, causa ulcere ed escoriazioni a livello genitale e della bocca e facilita la trasmissione dell'Hiv.

Complessivamente, sono stati segnalati oltre 260mila casi di sifilide confermati da 30 paesi dell'Ue tra il 2007 e il 2017. Mentre le notifiche annuali sono leggermente diminuite tra il 2007 e il 2010 (da quasi 20mila a circa 19mila casi), sono aumentate di più di 33mila casi nel 2017, un massimo storico dall'inizio della sorveglianza dell'Ecdc.

Per la prima volta dall'inizio degli anni 2000 - segnalano dall'Ecdc - i paesi Ue segnalano più casi di sifilide rispetto ai casi di Hiv.

Maggiormente colpiti sono l'Islanda, la Germania, l'Irlanda, Malta e l'Inghilterra. Tra le persone a cui è stata diagnosticata la malattia, gli uomini omosessuali che vivono in città rappresentano la maggioranza, i maschi eterosessuali sono il 23% e le donne eterosessuali il 15%.

(Unioneonline/v.l.)
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