Un paziente che non riusciva ad alimentarsi è stato sottoposto con successo a un “Eus Gea”, intervento all’avanguardia di gastroenterostomia effettuato all’ospedale Brotzu di Cagliari dalla dottoressa Valeria Pollino. 

«Negli ultimi anni – spiega una nota dell’ospedale - l'endoscopia digestiva ha compiuto passi da gigante, soprattutto per quanto riguarda l'endoscopia operativa. Oggigiorno è possibile evitare molti interventi chirurgici grazie alla possibilità di curare diverse patologie per via endoscopica, in modo altrettanto efficace ma molto meno invasivo». «Nei giorni scorsi al Brotzu è stata eseguita dalla dottoressa Valeria Pollino una Eus Gea - gastroenterostomia sotto guida ecoendoscopica - su un paziente con un'ostruzione intestinale alta che gli impediva di alimentarsi. Uno dei grandi campi d'applicazione della moderna endoscopia è l'ecoendoscpia. Questa consente, con una piccola sonda ecografica, montata sulla punta dell'endoscopio, di vedere e operare le strutture che stanno oltre la parete viscerale. Con l'ecoendoscopia non solo si studiano in modo estremamente accurato le lesioni esofago-gastro-intestinali, ma anche quelle delle strutture che si trovano adiacenti a queste come il fegato, le vie biliari, il pancreas, il mediastino, ecc. Oggi è possibile effettuare drenaggi bililari dallo stomaco e dal duodeno, anche in quei pazienti con ostruzioni o altre alterazioni anatomiche, che li renderebbero altrimenti impossibili».

«Con l'ecoendoscopia – conclude la nota del Brotzu - è possibile per esempio lavorare sul pancreas effettuando non solo biopsie, ma anche drenando le cisti, effettuando necrosectomie (trattamento salvavita che si esegue in caso di raccolte necrotiche gravi conseguenti alla pancreatite necrotico emorragica). Il giorno dopo aver eseguito una Eus Gea il paziente può già alimentarsi».

(Unioneonline/l.f.)

© Riproduzione riservata