Un convegno per andare oltre i pregiudizi con cui è costretto a convivere, ogni giorno, chi soffre di una malattia che troppo spesso incute timore in chi non la conosce: l'epilessia.

L'appuntamento, dal titolo emblematico "Lo stigma della malattia: il caso dell'epilessia", è in programma sabato 9 febbraio a Cagliari (sala conferenze Banco di Sardegna, viale Bonaria 33), dalle 9 alle 13.30.

Un'occasione per riflettere, grazie al confronto con medici, esperti e pazienti, su come la società reagisce a determinate patologie, e come istituzioni, scuole, educazione familiare possano profondamente incidere nella comprensione e conseguente accettazione, superando erronee convinzioni di senso comune.

"L'epilessia – spiega il neurologo Walter Merella, coordinatore regionale della Lega Italiana contro l'Epilessia, che organizza l'iniziativa - rappresenta un caso esemplare dei processi di costruzione dello stigma associato alla malattia con una straordinaria capacità di resistenza nel corso del tempo. Raccomandazioni comportamentali restrittive di chi ne soffre, spesso consegnate dagli stessi medici in via prudenziale o preventiva, vengono introiettate dalla persona come norme limitative alle attività quotidiane, rafforzate dal timore che pratiche di emarginazione potrebbero venire da parenti e amici che fossero a conoscenza della malattia".

In sostanza, molti epilettici per timore di essere emarginati nascondono la malattia anche agli amici o ai parenti più stretti. Con conseguenze talvolta importanti, perché in alcuni casi ciò significa non curarsi nel modo adeguato ed essere più facilmente soggetti a crisi improvvise.

A discutere di questo delicato e importante tema, accanto a Walter Merella anche la sociologa Sabrina Perra, la presidentessa della Federazione Italiana Epilessie Rosa Cervellione, i sociologi Stefania Ferraro e Marco Marzano, il pedagogista Daniele Novara, la docente di scuola primaria Maria Bonaria Farci.

(Unioneonline/v.l.)
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