Con 1,7 milioni di contagiati dall'Hiv nel mondo nel 2018, in calo del 33% rispetto al 2010, l'Aids oggi fa meno paura.

Anche in Sardegna i dati parlano di un calo di nuovi casi di persone che hanno contratto il virus: nel 2018 sono stati 49 contro i 61 del 2017, un totale dal 2012 di 433. Segno forse di una rinnovata prudenza nei comportamenti a rischio da quando il tema è stato riportato al centro dell'attenzione.

Ma questi risultati, frutto di grandi sforzi da parte della comunità scientifica, degli attivisti, dei governi e di realtà non governative, non devono far dimenticare che la battaglia è tutt'altro che vinta.

C'è il sommerso, che sfugge ogni calcolo e riguarda in particolare giovanissimi e over 60.

"C'è molto silenzio, molta indifferenza - dice padre Salvatore Morittu, associazione Mondo x Sardegna - per cui siamo tutti chiamati oggi a ridestare un'attenzione particolare, sia nelle fasce adolescenziali sia quelle più mature. Purtroppo il sommerso è molto presente e molto grave: la linea di trasmissione oggi è soprattutto quella sessuale. L'età molto giovanile in cui questa esperienza viene fatta mette i ragazzi in una situazione nella quale potrebbero essere loro stessi già contagiati e contagianti".

Per rilanciare la sfida, anche quest'anno si celebra oggi il World Aids Day, con centinaia di iniziative in Italia e nel mondo. In Sardegna sta partendo una campagna di Regione e Lila (Lega Italiana per la Lotta contro l'Aids) per una corretta informazione mirata a invitare le persone a fare un test rapido nelle strutture pubbliche e nelle sedi della Lila.

(Unioneonline/D)
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