L'abuso di ibuprofene - principio attivo di molti antinfiammatori da banco - mette a rischio la fertilità maschile.

Secondo uno studio francese, l'uso eccessivo della molecola provoca, infatti, "ipogonadismo compensato", una condizione comune da anziani che si associa a un calo della fertilità e altri disturbi e che può essere anche causa di perdita di tenore muscolare, disfunzione erettile e affaticamento.

L'analisi, realizzata dai ricercatori dell'Inserm, è stata condotta su giovani sportivi (categoria che utilizza particolarmente questo farmaco) di età compresa tra i 18 e i 35 anni. Gli studiosi hanno allo stesso tempo esposto - in vitro - tessuto testicolare umano alla molecola. Hanno così dimostrato che con dosi importanti e prolungate del farmaco (1.200 mg al giorno per 6 settimane) nei giovani maschi si hanno effetti gravi.

I dati dello studio indicano che dosi elevate di ibuprofene influiscono sul livello dell'ormone luteinizzante (Lh) prodotto dall'ipofisi e che ha la funzione di regolare le gonadi, oltre a un importante ruolo nel controllo del testosterone.

I rischi per la fertilità maschile legate a un consumo elevato di ibuprofene rappresentano "un campanello d'allarme, valido, però, solo per un limitato numero di persone", come ha precisato Vincenzo Mirone, docente di Urologia all'università Federico II di Napoli.

Secondo lo studioso, infatti, "certamente il lavoro è molto interessante e significativo. Tuttavia si focalizza su una popolazione trattata con dosi elevate di farmaco ed in cronico, per lunghi periodi. Al contrario l'ibuprofene viene utilizzato in acuto a dosi terapeutiche molto inferiori. Ritengo quindi che il campanello d'allarme sia valido, ma per una limitata schiera di soggetti".

(Unioneonline/v.l.)
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