Giornata Mondiale della Malaria: morbo storico in Sardegna, ma ancora attuale nel mondo
Ogni anno sono oltre 600mila le vittime causate dall’infezione del protozoo PlasmodiumPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il 25 aprile si celebra la giornata mondiale della malaria, malattia infettiva tra le più diffuse al mondo insieme a quella causata da HIV ed alla tubercolosi.
Ogni anno più di 600.000 morti e 250 milioni di casi di malattia nel mondo siano causate dall’infezione del protozoo Plasmodium, per il 95% circa localizzati nel continente africano (le popolazioni in povertà e con basso livello educazionale in aree rurali sono quelle più colpite).
Il tema del 2024 è «accelerare la lotta alla malaria per un mondo più equo»: donne in gravidanza, neonati e bambini di età inferiore a 5 anni, migranti, e popolazioni di alcune aree geografiche hanno incidenza di malattia e mortalità più elevate.
La Sardegna, falcidiata per secoli, ha visto l’eliminazione della malaria dopo la Seconda guerra mondiale (1946-1950) grazie agli interventi della Rockefeller Foundation che ha eliminato il vettore della malattia, la zanzara Anopheles labranchiae.
Le descrizioni storiche della malaria in Sardegna sono presenti in numerosi testi romani e medioevali (ad esempio Tito Livio descrisse la malattia di Quinto Mucio Scevola, governatore della Sardegna, causata dalle avverse condizioni ambientali “gravitate caeli aquarumque”).