Divisi sulla gestione dell’acqua, divisi sugli assetti della Giunta. Si snodano su questo doppio binario le frizioni tra Alessandra Todde e il Pd, a guida Silvio Lai. I toni restano bassi ma la distanza è enorme. Da quando il Campo largo governa l’Isola mai il momento è stato così difficile.

Sulla risorsa idrica l’ostacolo si chiama Egas, l’ente che regola il sistema regionale. In scadenza c’è la presidenza. Todde ha provato a stringere alleanza con il centrodestra per riconfermare Fabio Albieri, sindaco di Calangius, che nel 2022 ha lasciato il Pd per passare dall’altra parte, precisamente in Sardegna 20venti. Pd e Progressisti si sono messi di traverso bloccando la nomina. Il Comitato istituzionale d’ambito, di cui fanno parte dieci sindaci e Todde, è riconvocato  per mercoledì. La governatrice ha proposto di dividere il mandato: un anno e mezzo per Albieri, un altro anno e mezzo per il designato da Pd e Progressisti. Che però non cambiano idea: la nomina deve essere espressione del centrosinistra.

Ancora tutto da scrivere il prossimo futuro della Giunta. L’orizzonte temporale potrebbe essere gennaio. Non è escluso che per quella data la presidente della Regione revochi l’incarico all’assessore alla Sanità, Armando Bartolazzi, per poi prendere l’interim. Certezze non ce ne sono. Lo scenario, in ogni caso, ha colpito Forza Italia e Lega che parlano di «fallimento del Campo largo: Todde ha impiegato due anni per capire che l’assistenza medica e ospedaliera in Sardegna non funziona», hanno detto Pietro Pittalis, deputato e coordinatore degli azzurri, e Michele Ennas, segretario sardo del Carroccio.

Sullo sfondo la sostituzione di Gian Franco Satta all’Agricoltura: i Progressisti hanno designato il consigliere regionale Francesco Agus, Todde lo ha confermato, ma il decreto di nomina ancora non arriva.

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