È opportuno che un'Assemblea regionale lavori su una norma pur sapendo che verrà impugnata dal Governo? Al di là del merito, in Sardegna il dibattito politico sul Fine vita ruota attorno a questo interrogativo.

La norma in questione è la proposta di legge numero 59 (Tempi e procedure sul suicidio medicalmente assistito, diritto riconosciuto nel 2019 dalla sentenza 242 della Corte Costituzionale) con la prima firma del Dem Roberto Deriu.

Che precisa: «La proposta non è la mia, io mi sono fatto interprete della possibilità che il testo elaborato dall'associazione Coscioni potesse essere esaminato dal Consiglio regionale. La proposta finale della commissione sesta non è identica, è stata modificata sotto la guida della presidente Carla Fundoni sulla base delle riflessioni nel parlamentino e delle audizioni».

Non c'è una legge statale, dice Deriu, ma ci sarà molto presto, obietta il capogruppo di Fratelli d'Italia Paolo Truzzu. Che argomenta: «La proposta regionale è un pretesto, una legge bandiera, considerato che per il 17 luglio è già calendarizzata in Senato la discussione del disegno di legge nazionale».

Roberto Murgia

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