La Sardegna torna al passato (anche se momentaneamente) con il territorio suddiviso in quattro Province.

Certo, si tratta di una soluzione temporanea ma questo passaggio ha dato vita a diverse polemiche da parte dei rappresentanti di quei territori che un tempo avevano un ente di secondo livello e ora non ce l’hanno più.

L’assessore agli Enti locali, Cristiano Erriu, difende la riforma perché “a quattro anni dal referendum abbiamo cancellato le province regionali e stiamo preparando il passaggio per quando verranno eliminate anche le vecchie”.

Si tratta di un periodo transitorio, perché solo le province istituite con legge regionale sono state abolite, rimangono in piedi quelle di Sassari, Oristano e Nuoro alle quali si aggiunge la Provincia Sud Sardegna.

Questo ente comprende l’area della vecchia provincia di Cagliari privata dei territori dei 17 comuni della Città metropolitana.

Quello che preoccupa in questa fase di passaggio è la gestione delle competenze e del personale che dovranno affrontare un periodo di vuoto normativo in attesa che la riforma costituzionale abolisca definitivamente questi enti.

Intanto, ci sono e sino al 31 dicembre di quest’anno dovranno essere gestiti da commissari.
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