Regionali, Camilla Soru prende le distanze dal padre Renato: «No a personalismi sulle candidature»
Lui sembra aver iniziato da solo la corsa alla presidenza, lei – esponente Pd – chiarisce la propria posizione: «Il centrosinistra deve restare unito, il resto è nel perimetro dell’irresponsabilità»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Non condivido alcun tentativo personalistico di affermare la propria candidatura. Esiste un solo modo per salvare la Sardegna da ulteriori anni di governo scellerato della destra: restare uniti. Tutto il resto rimane nel perimetro dell’irresponsabilità».
Ha di sicuro pesato ogni parola Camilla Soru, consigliera comunale del Pd a Cagliari, prima di pubblicare il post sui social che chiarisce la sua posizione in vista delle prossime regionali. Perché quando scrive di «tentativo personalistico» bollato come «irresponsabile» si riferisce al padre Renato, che ha iniziato la sua corsa in solitaria per la candidatura a presidente della Regione al di fuori del perimetro tracciato dalla coalizione della quale fanno parte Pd e M5s, oltre ad altre sigle di centrosinistra come i Progressisti.
Soru (figlia) parte da indiscrezioni secondo le quali «avrei lavorato per favorire un sostegno della segretaria Elly Schlein all’ipotesi di tenere le Primarie per la scelta del candidato o della candidata della coalizione di centrosinistra alla presidenza della Regione». È vero, ammette l’esponente dem, «che sento la nostra segretaria, che la sostengo, ed è vero che l’ho incontrata la scorsa settimana a Roma, senza sentire il bisogno di dare pubblicità all’incontro. Le ho semplicemente confermato quanto sta facendo il partito democratico in Sardegna, guidato dal segretario regionale Piero Comandini, col mio pieno accordo e sostegno». Come Partito Democratico «abbiamo prima, in seguito a un documento approvato dalla Direzione regionale, chiesto alla coalizione di prendere in considerazione le Primarie. Una volta riscontrata l’indisponibilità della maggior parte dei partiti e movimenti alleati, a partire dal più grande (il M5S)», è la sottolineatura, «l’assemblea regionale in programma sabato esaminerà, e mi auguro approverà, il metodo scelto dalla coalizione per individuare la sua guida da proporre ai sardi».
Poi la presa di distanza dalla linea adottata da Mr Tiscali, che dopo aver (invano) proposto le primarie per la scelta del candidato, ha iniziato un ciclo di incontri in giro per la Sardegna con il piglio dell’aspirante governatore.
«Non condivido alcun tentativo personalistico di affermare la propria candidatura persino a costo di mettere a rischio l’unità della coalizione, favorendo chiaramente l’affermazione della destra, che tanti danni ha causato alla nostra Isola negli ultimi 5 anni», scrive la figlia Camilla. Che sostiene: «Esiste un solo modo per salvare la Sardegna da ulteriori anni di governo scellerato: restare uniti. Tutto il resto rimane nel perimetro dell’irresponsabilità».
Se fin qui potevano restare (pochi) dubbi, arriva il riferimento diretto a Renato Soru: «Personalmente ho consigliato a mio padre, che tanto ha dato alla politica e alle istituzioni sarde, di mettersi generosamente al servizio di un progetto collettivo favorendo e supportando l’individuazione di una guida fresca, competente e innovativa per la nostra Regione. Questo è quello che farò io».
Enrico Fresu