Nuove province sarde: «Enti eletti e operativi ma invisibili per lo Stato. Danni per 12 milioni»
La denuncia di Silvio Lai: «I ritardi bloccano i bilanci, i trasferimenti di fondi PNRR e la riscossione delle tasse. Governo inadempiente»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Gli organi sono stati eletti ormai da quasi due settimane, il personale c’è ed è pienamente operativo. Ma per lo Stato le nuove province della Sardegna ancora non esistono.
Lo denuncia il deputato del Pd Silvio Lai. Quattro le province dell’Isola “invisibili” per lo Stato, le nuove: Sulcis Iglesiente, Gallura, Medio Campidano e Ogliastra.
«La Regione ha completato ogni adempimento, inviando tra luglio e agosto tutte le comunicazioni ufficiali ai Ministeri competenti. Nonostante ciò, il Governo non ha ancora attribuito i codici ISTAT, fiscali e automobilistici, né aggiornato i database nazionali», spiega il parlamentare, che ha presentato un’interrogazione ai ministri dell’Interno, dell’Economia, delle Infrastrutture e degli Affari Regionali.
Un ritardo, spiega Lai, che «blocca bilanci e trasferimenti, impedisce la riscossione dei tributi provinciali e provoca un danno stimato in oltre 12 milioni l’anno».
Nel dettaglio: non possono essere approvati i bilanci 2026-2028; non possono essere riscossi i tributi provinciali (IPT, una tassa sui veicoli che si paga al momento dell'acquisto di un'auto, e RCA, il tributo che si paga agli enti sulle assicurazioni auto); le Province non figurano nei flussi della Ragioneria dello Stato e della Banca Dati Amministrazioni Pubbliche; i fondi PNRR e FSC destinati alle Province rischiano di essere bloccati perché non c’è un codice dell’ente.
La situazione è «paradossale», tuona Lai, ed è il «simbolo dell’immobilismo di questo Governo verso la Sardegna». «La Regione – conclude il deputato – ha fatto il suo dovere, ora è lo Stato a essere inadempiente. È una violazione del principio di leale collaborazione e un colpo all’autonomia sarda».
(Unioneonline)