Nord Sardegna, scontro sulle riformeE ora la maggioranza scricchiola
Il fronte del nord non molla la presa sulla riforma degli Enti locali, diventata terreno di scontro all'interno del Pd e della maggioranza.
La corda è tesa e le posizioni rigide perché nessuno, consiglieri e sindaci da una parte e Giunta dall'altra, sembra voler retrocedere di un passo.
Un bubbone che se non viene risolto rischia di assestare un colpo fatale sia al governo regionale sia all'interno del Pd, dopo la presa di posizione del segretario regionale, Renato Soru che ha blindato il testo della Giunta.
Il presidente Pigliaru non sembra voler cedere alle pressioni anche perché cambiare la riforma rischia di rimetterne in discussione altre, come quella delle Asl. L'assessore Cristiano Erriu apre al dialogo per arrivare a «una visione il più possibile condivisa, ma ci sono alcuni punti fermi».
Per evitare lo strappo, le diplomazie dei democratici sono al lavoro per cercare di trovare un punto di incontro. Martedì prossimo il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, convocherà il gruppo del Consiglio regionale per discutere anche con Erriu e Pigliaru la riforma, per «arrivare a una sintesi in tempi stretti», dice Cocco.
Si tratta fondamentalmente di una guerra di riposizionamento nel nuovo assetto di governo del territorio. I rappresentanti sassaresi non mollano la presa e reclamano gli stessi diritti di Cagliari per lo status di Città metropolitana.
Dall'altra parte c'è la Gallura alla ricerca di una propria autonomia di governo, che non esclude il ritorno alla Provincia perché non viene accettato di buon grado stare sotto il governo di Sassari. La partita si gioca tutta su queste richieste: se non verranno incanalate in un punto comune rischiano di far saltare il banco.
In queste ore le diplomazie sono al lavoro per cercare di frenare spinte in avanti.