Via libera del Consiglio regionale (27 sì e 23 no) al testo di Pd e M5S che modifica la legge sulle “aree idonee e non” all’installazione di impianti da energia rinnovabile.

La proposta prevede la possibilità di realizzare impianti fotovoltaici anche sui tetti nei centri abitati e nelle aree industriali, ma non prima di un regolamento - da emanarsi entro 90 giorni dall’entrata in vigore di questa legge - che disciplinerà le modalità di applicazione e intervento.

Nel frattempo, in questi tre mesi «non può essere dato corso alle istanze di autorizzazione che ricadano in aree non incluse tra le aree idonee, né possono essere presentate nuove istanze».

Questa parte del testo è stata criticata dal centrodestra che ha parlato di una “mini moratoria” con l’effetto di «creare una stasi procedimentale e una paralisi del sistema che penalizza famiglie e imprese», sostenendo che «questa misura sospensiva espone la Regione a un altissimo rischio di nuovo contenzioso statale».

La maggioranza ha precisato gli obiettivi della norma: «Specificare le condizioni di realizzabilità degli impianti in ambiente urbano, sulle coperture, nelle aree già trasformate e nelle zone industriali e superare il principale equivoco interpretativo che aveva frenato gli interventi in ambito urbano». L'intenzione è quella di rendere più prontamente accessibili alle famiglie e alle imprese i 678 milioni stanziati dalla legge sulle aree idonee. 

Ma in generale l’opposizione ha contestato l’opportunità di discutere la modifica a una legge (le Aree idonee) impugnata dal Governo e sulla quale si pronuncerà a breve (forse già in questa settimana) la Corte Costituzionale. 

In tribuna, durante l’esame del testo, anche rappresentanti dei Comitati della Pratobello 24, che hanno ribadito la necessità di discutere la proposta di iniziativa popolare firmata circa 211mila cittadini. 

© Riproduzione riservata