«Convocare con immediata urgenza la nuova seduta della Giunta per le elezioni, adottare gli atti di competenza e trasmetterli al presidente del Consiglio regionale per la dichiarazione di decadenza della presidente Todde».

Si tratta di una diffida formale presentata da Piero Maieli, consigliere di Forza Italia e membro della Giunta per le elezioni. Il destinatario è Giuseppe Frau (Uniti per Todde), presidente dell’organismo.

Un atto che riaccende lo scontro politico sul caso decadenza e che il consigliere forzista ricostruisce così, ricordando tutti i passaggi. L’ordinanza della Giunta per le elezioni che evidenziava le «gravi violazioni» nel rendiconto delle spese elettorali decretando la decadenza della governatrice, la riunione del 4 febbraio della stessa Giunta, che aveva deciso di attendere l’esito del ricorso presentato dai legali di Todde al tribunale civile. «Nonostante il contenzioso avesse a oggetto la sola irrogazione delle sanzioni pecuniarie e il suo esito fosse, quindi, del tutto ininfluente sulla dichiarazione di decadenza», sottolinea Maieli.

Ora che il Tribunale ha respinto il ricorso della governatrice, «confermando la fondatezza delle contestazioni», è giunto il momento di riconvocare la Giunta e deliberare sulla decadenza. D’altronde, prosegue il forzista, il Tribunale «afferma chiaramente che l'accertamento delle violazioni è di competenza esclusiva degli organi di controllo, e che il Consiglio regionale deve limitarsi a prenderne atto e deliberare sulla decadenza».

A sostegno della sua richiesta Maieli richiama anche un parere del Viminale del 2020, secondo cui in caso di violazioni accertate delle norme sulle spese elettorali, il Consiglio non ha discrezionalità. Deve solo prendere atto della decadenza, senza votazioni o valutazioni di merito.

Maieli si riserva anche di ricorrere al Tar o di sollecitare l'intervento degli organi statali, per scongiurare che «dalla mancata adozione degli atti dovuti possano derivare eventuali responsabilità contabili e penali, o che scattino le sanzioni previste dall'articolo 50 dello Statuto speciale per la Sardegna», che disciplina l'esercizio dei poteri sostitutivi da parte dello Stato in caso di inadempienza degli organi regionali.

Contro la decisione del Tribunale civile pendono altri ricorsi, e ce n’è anche uno alla Consulta per conflitto di attribuzioni, la cui prima udienza si terrà a settembre. Ma è sbagliato secondo l’esponente dell’opposizione continuare ad attendere, bisogna dichiarare subito la decadenza della governatrice, «un atto dovuto» secondo quanto affermato dai giudici del Tribunale civile.

Dal canto suo, Alessandra Todde, interpellata sul nuovo scontro a margine di un evento sull’Einstein Telescope, ha preferito glissare sull’argomento.

«Sono stata eletta per portare avanti un programma elettorale e finché mi sarà consentito porterò avanti il mio programma elettorale», ha detto. Ha citato lo «sforzo» della Regione «per riappropriarsi del colle Sant’Ignazio sottratto alla speculazione energetica», ha parlato dell’Einstein Telescope.

Sul caso decadenza e sulla diffida presentata da Maieli, nulla: «Io credo che i sardi in questo momento non vogliano sentir parlare di elezioni e vogliano semplicemente avere risposte rispetto ai problemi e una speranza di cambiamento e di futuro. Io voglio parlare di quello. Sono stata eletta per questo e fino a quando mi sarà possibile lavorerò ogni secondo per questo scopo e con questo obiettivo».

(Unioneonline/L)

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