Locci (Cal) a Todde: «Indire subito le elezioni per gli organi delle province»
Il presidente delle autonomie locali: «La proposta di legge nazionale non serve»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«La legge approvata non risolve nulla e certo non supera i commissariamenti degli enti intermedi, così come invece dispone la Delrio, legge ancora in vigore e alla quale anche la Regione Sardegna dovrebbe adeguarsi, anziché prendere tempo perpetuando le gestioni commissariali». Lo sostiene Ignazio Locci, presidente del Cal della Sardegna, a proposito della proposta di legge nazionale approvata ieri dal Consiglio regionale per chiedere l'elezione diretta dei presidenti delle Province e dei sindaci metropolitani.
Per il neo presidente dell'organismo che riunisce le autonomie locali, «la competenza di questa materia è chiaramente del Parlamento nazionale, che peraltro sta lavorando anche ad altre proposte sempre nell'alveo dell'elezione diretta di presidenti e Consigli - scrive in una nota -. Il nodo da sciogliere è come reggere la spesa necessaria delle Province, che a livello nazionale si aggira intorno a 1,2 miliardi di euro, secondo le recenti stime».
Allo stato attuale in tutta Italia le Province sono governate da amministrazioni elette con procedure di secondo livello, in ossequio alla legge Delrio, del 2014. «Noi siamo invece l'unica Regione ad avere ancora i commissari: un'anomalia non più sostenibile e spiegabile né ai cittadini, né ai Comuni, soprattutto di fronte all'approvazione in Consiglio Regionale di una legge che non cambia di una virgola l'attuale gestione e non fa alcun passo in avanti», attacca.
Per Locci l'unica strada sono le elezioni immediate, anche se di secondo livello: «Faccio dunque un appello alla presidente Alessandra Todde affinché convochi i comizi elettorali entro il mese di luglio al fine di rispettare i termini della legge in vigore sui commissariamenti», conclude il presidente del Cal.