Infrastrutture, Solinas: “Occasione straordinaria per l'Isola”
Salaris: “La Sardegna è al 234esimo posto su 268 regioni europee nell'indice di competitività regionale, ora possiamo invertire questo trend”Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
"Abbiamo davanti un'occasione straordinaria che ci consentirà di avviare il più grande piano di modernizzazione ed efficientamento della rete viaria e infrastrutturale della Sardegna. Le risorse derivanti dai fondi europei, unitamente ai finanziamenti nazionali e regionali e, dal punto di vista operativo, ai nuovi poteri che derivano dal Commissariamento delle principali opere stradali sarde, il cui decreto è stato perfezionato, permetteranno alla Sardegna di entrare concretamente in una nuova fase incentrata su sviluppo, innovazione, inclusione, occupazione, con investimenti e nuove opportunità di crescita". Così il presidente della Regione, Christian Solinas, all'indomani del via libera del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess) ai finanziamenti per infrastrutture strategiche per l'Isola, e nel dettaglio 117,5 milioni per le strade, 311 milioni per le ferrovie, 12,2 milioni per il settore idrico e 8,4 milioni per altre opere, su un valore complessivo di circa 450 milioni di euro.
"Le risorse in arrivo per la Sardegna sono frutto dell'impegno profuso e della collaborazione con i Ministeri per le Infrastrutture e per il Sud, con i quali abbiamo avuto un confronto continuo durato mesi", ha aggiunto l'assessore ai Lavori pubblici, Aldo Salaris. "La Sardegna è al 234° posto su 268 regioni europee (e tra le ultime in Italia) nell'indice di competitività regionale del 2019 (Rci, che misura i punti di forza e debolezza delle regioni Ue) - ha continuato l'assessore - Oggi abbiamo concretamente la possibilità di invertire questo trend, considerato anche che indicatori come il livello di innovazione e quello delle infrastrutture, per il quale l'isola è al 203esimo posto in Europa e fra le ultime in Italia, sono la prima causa il deficit stradale e ferroviario".
(Unioneonline/v.l.)