Il Comparto unico è legge: via libera unanime in Consiglio
La norma attesa da 19 anni. Ma per l’equiparazione degli stipendi tra dipendenti della Regione ed enti locali bisognerà aspettare ancoraPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Via libera unanime del Consiglio regionale alla proposta di legge sul comparto unico di contrattazione collettiva della Regione e degli enti locali. Obiettivo finale è l’equiparazione del trattamento economico per i dipendenti di Regione, da una parte, e di Comuni, Province e Città metropolitane, dall’altra. Ma per questo ci sarà da attendere almeno un paio d’anni. Il provvedimento però costituisce un primo passo importante perché istituisce l’Arans, cioè l’Agenzia per la rappresentanza negoziale della Regione e degli enti locali della Sardegna.
Si tratta di una norma attesa da 19 anni, dall’istituzione del comparto unico nel 2006 rimasto nel frattempo inattuato. Tutta l’Assemblea ha condiviso le finalità della proposta di legge che ha come primo firmatario il presidente della commissione Autonomia Salvatore Corrias (Pd), ma non sono mancati i distinguo. In particolare, Paolo Truzzu, capogruppo di Fdi, rimarca che «questa legge istituisce l'Aran, è un passo importante, ma non attua il comparto unico, non stanzia risorse sufficienti per l'equiparazione degli stipendi».
Per il momento, infatti, è previsto lo stanziamento di 12 milioni per il 2025, 30 per il 2026 e 30 per il 2027. Che non sarebbero sufficienti. In realtà, spiega il presidente del Consiglio Piero Comandini, «non stiamo creando aspettative, né illusioni, ma facciamo un passo importante in avanti per il riconoscimento del lavoro dei dipendenti del sistema degli enti locali. Un provvedimento legislativo che vuole uniformare il sistema giuridico ed economico di tutti i dipendenti, è un sistema all’avanguardia».