I Riformatori: «Autonomia sarda, un’opportunità mancata nel dibattito sulla legge Calderoli»
Un convegno in cui sono intervenuti politici, accademici ed espertiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Mentre a livello nazionale si discute la riforma Calderoli sull’autonomia differenziata, in Sardegna il tema centrale del rafforzamento dello Statuto speciale sembra essere ignorato. È questa la denuncia emersa dall’incontro organizzato dai Riformatori Sardi a Cagliari, dove politici, accademici ed esperti si sono confrontati sul futuro dell’Isola nel nuovo scenario del regionalismo italiano.
All’incontro hanno partecipato Michele Cossa, Umberto Ticca, capogruppo dei Riformatori in Consiglio regionale, e del consigliere regionale Roberto Deriu (Pd), oltre ai costituzionalisti Tommaso Edoardo Frosini e Gianmario Demuro.
«Il dibattito nazionale sull’autonomia differenziata rischia di livellare pericolosamente tutte le Regioni, indebolendo gli Statuti speciali», ha affermato Cossa. «La Sardegna non può permettersi di ignorare il tema proprio ora, nel momento più opportuno per rivendicare le sue prerogative e affrontare il gap dell’insularità».
I costituzionalisti Frosini e Demuro hanno evidenziato il ruolo fondamentale delle norme di attuazione. «La recente sentenza della Corte costituzionale ha chiarito che la Sardegna può ottenere maggiori forme di autonomia solo attraverso le procedure previste dallo Statuto», ha spiegato Frosini. Demuro ha sottolineato: «Lo Statuto speciale, approvato con legge costituzionale, è la garanzia dei nostri diritti. Le norme di attuazione, scritte di intesa con lo Stato, sono lo strumento più efficace per realizzare le esigenze dei cittadini sardi».
Ticca, invece, ha ribadito l’importanza di attuare le norme dello Statuto: «Abbiamo presentato una mozione in Consiglio regionale per rilanciare l’autonomia della Sardegna. È l’unica strada per sostenere lo sviluppo dell’Isola e tutelare i suoi interessi».
Francesca Melis