Il Senato ha approvato in via definitiva il Ddl sulla tutela degli orfani dei crimini domestici.

Il provvedimento, che ha avuto l'ok della Camera lo scorso mese di marzo, ha ricevuto 165 voti a favore.

Cinque i contrari e un astenuto.

Le nuove tutele si applicano sia ai figli minorenni sia a quelli maggiorenni, economicamente non autosufficienti, della vittima di un omicidio commesso dal coniuge (anche se separato o divorziato) o dal partner di un'unione civile (anche se cessata) o da persona che è o è stata legata da relazione affettiva e stabile convivenza.

COSA PREVEDE LA NORMA - L'omicidio del coniuge o del partner viene equiparato a quello dei genitori o dei figli e rientra nella fattispecie aggravata per la quale è prevista la pena dell'ergastolo.

Reclusione invece da 24 a 30 anni nel caso in cui la vittima sia divorziata o l'unione civile sia cessata.

Gli orfani di crimini domestici avranno accesso al patrocinio gratuito a prescindere dai limiti di reddito.

Lo Stato si farà carico delle spese tanto nel processo penale e civile, compresi i procedimenti di esecuzione forzata.

A tutela del risarcimento del danno a favore dei figli della vittima, il pm che procede per omicidio ha l'obbligo di richiedere il sequestro conservativo dei beni dell'indagato.

Agli orfani che si sono costituiti parte civile, in sede di condanna (anche non definitiva), spetta a titolo di provvisionale una somma pari al 50% del presumibile danno che sarà liquidato in sede civile.

Nei confronti del familiare per cui è chiesto il rinvio a giudizio per omicidio viene sospeso il diritto alla pensione di reversibilità. Durante questo periodo la pensione verrà percepita dai figli della vittima senza obbligo di restituzione. In caso di proscioglimento o archiviazione, la sospensione viene meno e lo Stato, salvo vi sia stato subentro dei figli, dovrà corrispondere gli arretrati.

Infine, a favore degli gli orfani verrà esteso il Fondo per le vittime di mafia, usura e reati intenzionali violenti, con una apposita dotazione aggiuntiva di 2 milioni di euro all'anno per borse di studio e reinserimento lavorativo.

(Unioneonline/F)
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