La presidente della Regione Alessandra Todde pensa alle dimissioni per sparigliare la carte confuse dalla vicenda decadenza e puntare tutto sulle elezioni anticipate? Ipotesi di analisti che alimentano il dibattito, prima nei corridoi e poi nell’aula del Consiglio regionale. 
A portare la vicenda all’attenzione dell’aula è il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia, Fausto Piga: «Dicono che la Todde stia pensando alle dimissioni per copiare Occhiuto, il presidente di centrodestra della Regione Calabria: se così fosse», aggiunge il meloniano, «lo farebbe con un grande ritardo, visto che avrebbe dovuto farlo già lo scorso gennaio, subito dopo l'ordinanza ingiunzione del collegio elettorale di garanzia. Ma se la Todde lo dovesse fare ora, farebbe sempre una scelta saggia», è la provocazione, «perché la Regione non merita questa instabilità politica dovuta al pasticcio decadenza che da un momento all'altro potrebbe sancire lo scioglimento del Consiglio Regionale e nuove elezioni, la prima volta nella storia della Repubblica».

Dichiarazioni che non sono cadute nel vuoto. A rispondere è arrivato il capogruppo del Pd, Roberto Deriu, che ha smentito  ha smentito con fermezza sia l’ipotesi dimissioni che quella delle elezioni anticipate. Il dem ha anche avvertito: tutti coloro che sperano nella decadenza saranno smentiti perché, sostiene, sulla vicenda decadenza  tutto verrà chiarito. Si è detto  talmente certo che è pronto a scommettere che questa legislatura arriverà al termine naturale.

A fare quadrato intorno alla presidente c’è anche il Movimento 5 Stelle, che prende le distanze dalla ricostruzione di FdI: «Il governatore della Calabria è accusato di corruzione e malversazione, niente a che vedere con la vicenda che ha dato origine all’ordinanza-ingiunzione in Sardegna. Piga», è l’esortazione, «dovrebbe ben comprendere la differenza tra le due situazioni».   

(Unioneonline/E.Fr.)

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