Europee, l'Italia si guarda allo specchio. E la vera incognita è la partecipazione
Il nostro Paese è ultimo tra quelli che sostengono la Ue. Ma il voto può cambiare gli equilibri politici interniPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
È il momento per l'Europa di guardarsi allo specchio e di capire gli effetti che le incognite su economia e migranti, condite dalla retorica sovranista, hanno avuto sui suoi cittadini.
Il primo nodo da sciogliere, soprattutto nel nostro Paese, è la partecipazione. L'Italia ha vantato il record europeo di maggior affluenza alle urne in due tornate elettorali, nel 1994 e nel 1999. Già nel 2014 si è registrato un primo calo, con l'affluenza che si è fermata al 57,2% degli aventi diritto (nel 2009 votò il 65,1% degli italiani).
Oggi le cose sono cambiate: secondo l'ultimo sondaggio dell'Eurobarometro, l'Italia è l'ultima tra i Paesi europei che sostengono l'Ue: solo il 43% degli italiani ritiene che il Paese abbia tratto benefici dall'appartenenza all'Ue. Persino gli inglesi sono meno euroscettici degli italiani.
LA SFIDA ITALIANA - Il voto europeo non cambia solo la direzione che prenderà l'Ue ma può modificare pesantemente gli equilibri di potere tra governo e opposizione e in seno allo stesso governo.
La Lega non si sbilancia: "Un voto in più del 18% è una vittoria", ha detto Matteo Salvini, citando i numeri ottenuti alle Politiche del 2018. Ma naturalmente l'aspettativa è di sfondare il 30%.
Anche il Movimento 5 Stelle di Luigi Di Maio vola basso: non cita il 32,7% del 4 marzo ma punta a bissare i risultati delle Europee del 2014, quando prese il 21%, sperando in questo modo almeno di avvicinare il più possibile i risultati della Lega.
Il Partito democratico, galvanizzato dal "secondo posto" in Sardegna e in Abruzzo, vuole ottenere lo stesso risultato alle Europee e punta a conquistare almeno due punti in più rispetto al misero 18% delle Politiche.
Per gli altri: la soglia di Silvio Berlusconi, costretto a mettere il freno alla sua campagna elettorale per motivi di salute, si attesta al 10%. Poco meno per Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni, che vuole affermarsi come principale interlocutore di Matteo Salvini.
Emma Bonino, con +Europa, confida nel superamento della soglia di sbarramento, fissata nel nostro Paese al 4%.
Qui tutti i candidati sardi.
Qui le ultime scintille della campagna elettorale.
Qui le altre sfide: regionali e comunali.
Qui il caos seggi.
(Unioneonline/D)