Silvio Berlusconi, ospite di Radio Capital, si è detto estremamente convinto di una cosa, ossia "di poter vincere le elezioni". D'altro canto - spiega - "i sondaggi, che ci danno in crescita costante, confermano questa mia convinzione (stiamo raggiungendo quota 40%). Con la coalizione di centrodestra puntiamo non dico al 50 ma al 45%", ribadisce il presidente di Forza Italia.

Incalzato dalle domande di Massimo Giannini e Jean Paul Bellotto, Berlusconi non si sbilancia sui nomi e aggiunge: "Chi prende più voti nella coalizione esprime il leader del governo. E sarà Forza Italia a trainare il centrodestra. Non faccio nomi ma ho in mente un super candidato".

IL NOME DI MARONI - Sulla possibile candidatura del presidente della Lombardia, l'ex Cavaliere esclude nel modo più assoluto che ci sia un accordo segreto. "Se Maroni ha dei motivi personali che lo hanno spinto a non ricandidarsi alla presidenza della Lombardia, a due mesi dal voto, dico che è assolutamente impensabile che si possano pensare per lui dei ruoli politici e tantomeno dei ruoli nel futuro governo", dice il leader di Fi.

RENZI - Berlusconi trova il tempo per replicare anche a Matteo Renzi che ieri ha definito il suo ritorno al governo "una minaccia all'economia": "Questa affermazione non merita nemmeno una risposta", chiosa.

DRAGHI - "Magari, magari, a chi non piacerebbe avere Mario Draghi alla guida dell’Economia, ma io non l'ho candidato e non voglio che su questa cosa vengano fatte delle strumentalizzazioni. Ho fatto il nome di Draghi per indicare il profilo di un futuro, possibile, ministro del governo di centrodestra. Non mi risulta purtroppo che il presidente della Bce sia interessato ad avere un ruolo di governo", precisa.

LARGHE INTESE? - Berlusconi si dice assolutamente contrario alle larghe intese: "Finché non ci sarà una maggioranza in grado di esprimere un nuovo governo, ovviamente andrà avanti il Governo Gentiloni. È una semplice constatazione tecnica, non un giudizio politico. E comunque il problema non si porrà. Avremo la maggioranza noi".

I GRILLINI - "I Cinque Stelle non hanno mai amministrato neppure un condominio, e i risultati si vedono, quando - come avviene a Roma - hanno delle responsabilità di gestione. Il collasso vero e proprio della nostra capitale è l'emblema di quello che succederebbe se governassero in Italia -ha sottolineato -. I Cinque Stelle non hanno alcuna esperienza né competenza, la gran parte di loro non sa cosa significhi lavorare, ma neppure cosa significa governare" conclude.

(Unioneonline/s.a.)

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