Dl intercettazioni, Deidda (FdI): il governo pensi agli agenti della polizia postale costretti al ridimensionamento
L'esecutivo ha dato parere contrario all'odg di Salvatore Deidda (FDI) che, durante la discussione del dl intercettazioni, ha sottolineato l'inadeguatezza delle risorse destinate alla Polizia Postale“Si fa una legge sulle intercettazioni ma non si pensa a chi la legge deve farla rispettare ossia gli agenti della Polizia Postale che, in molte sedi, lavorano con organici ridotti", così Salvatore Deidda, deputato di Fratelli d’Italia, nel suo intervento di giovedì in Aula alla Camera durante il dibattito sul decreto legge in materia intercettazioni, approvato in via definitiva in serata, dopo aver ottenuto la fiducia dalla plenaria di Montecitorio. Il deputato sardo aveva presentato un odg su questo argomento, che ha però ricevuto parere contrario da parte dell'esecutivo, che impegnava il governo a prevedere ulteriori iniziative normative sulla totale inutilizzabilità dei risultati delle intercettazioni realizzate in ogni stato e grado del procedimento con programmi non conformi ai requisiti di sicurezza previsti dal decreto stesso. Nell'esprimere il suo dissenso in merito alla bocciatura dell'ordine del giorno, Deidda ha colto l'occasione per lanciare un grido dall'allarme a tutela degli agenti di Polizia Postale: quelli che sono gli agenti deputati al controllo delle frodi informatiche, della pedopornografia, di tutte le intercettazioni che servono poi ai fini dell'indagine, ha sottolineato, "sono costretti a lavorare in situazioni di disagio a causa della mancanza di personale nonostante siano sottoposti ad un’importante mole di lavoro". "È necessario disporre più personale per affrontare al meglio, con i mezzi adeguati, le tante situazioni criminose che imperversano nel web”, ha concluso Deidda.