«Dispetti da femminucce»: in Consiglio regionale polemiche sulle accuse di Chessa a Todde
L’ex assessore al Turismo attacca la maggioranza dai banchi di Forza Italia, la replica del M5s: «Cafone e sessista»«Vi abbiamo invitati a ragionare insieme sui temi importanti per la Sardegna. Tra questi anche la sanità, che non può essere trattata con pochi articoli solo per fare dei dispetti. Ecco, questi dispetti sono cose da femminucce». Brusio: «Rispettando il genere, io rispetto il genere, l’arroganza no. E in questo caso l’arroganza è di un presidente donna: mi dispiace dire queste cose».
Sono le parole pronunciate in Consiglio regionale da Gianni Chessa, ora tra i banchi di Forza Italia, durante il dibattito sul via libera al terzo mese di esercizio provvisorio in attesa dell’approdo in Aula della legge Finanziaria. L’ex assessore al Turismo ha aspramente criticato la presidente Alessandra Todde: «Ci mancano le urla della collega Desirè Manca», ha sottolineato, «che si lamentava quando mancava l’ex presidente Solinas. Ora non è la prima volta che la presidente non c’è».
Chessa è poi passato ad avvertire la maggioranza sui prossimi lavori sulla Manovra: «Vi teniamo qui fino a giugno, a me piacciono le sfide: non cercate nessun accordo», è stata la sintesi del suo intervento, poi sfociato nell’accusa sui «dispetti da femminucce».
Una espressione «cafona e sessista, per la quale mi aspetto le scuse», ha replicato Alessandro Solinas per il Movimento 5 Stelle, «trovo difficilmente tollerabili certe parole indirizzate verso una presidente di Regione».
Enrico Fresu