Lascia il Movimento 5 Stelle ritenendosi "usato" e "preso in giro". E passa a Forza Italia.

Matteo Dall'Osso, deputato malato di Sla e alla sua seconda legislatura, si è sentito "solo, umiliato e tradito" dopo la bocciatura di un suo emendamento che potenziava il fondo per i disabili.

"Per mancanza di coperture economiche, le solite motivazioni. Ma parliamo di dieci milioni di euro per tre anni", ha lamentato Dall'Osso.

"Prima mi hanno usato, poi mi hanno preso in giro. Mi sono sentito disabile. Non posso più restare con il Movimento,e per questo passo a Forza Italia, dove la diversità è un valore aggiunto e una risorsa. Penso che il lavoro a tutela delle donne svolto da Mara Carfagna e l'attenzione alle categorie più deboli quali i bambini orfani possa garantire l'attenzione anche verso i disabili", ha detto in un'intervista a 'Il Giornale'.

I 5 Stelle non gli fanno sconti, fonti parlamentari hanno infatti lasciato trapelare che al deputato malato di Sla sarà chiesto il pagamento di una penale da 100mila euro per il passaggio al gruppo parlamentare di Forza Italia.

Così è previsto dal codice etico M5S, in cui si legge che "in caso di abbandono del gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle e/o iscrizione ad altro gruppo parlamentare, entro dieci giorni dalla data di accadimento di uno degli eventi sopra indicati bisogna pagare, a titolo di penale, la somma di euro 100mila quale indennizzo per gli oneri sopra indicati per l'elezione del parlamentare stesso".

Un codice palesemente in contrasto con la Carta Costituzionale, nella fattispecie con l'articolo 67 che recita: "Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato". Quel vincolo di mandato che i pentastellati vogliono introdurre. Ma fino a quando non lo fanno sarà difficile che riescano a farsi corrispondere 100mila euro da un parlamentare autore di una scelta politica che, condivisibile o meno, non può essere soggetta a sanzioni.

(Unioneonline/L)
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