Dopo aver incassato la fiducia al Senato sul Dl Aiuti (172 favorevoli, 39 contrari), ma senza i voti del M5S, Mario Draghi è salito al Colle per un incontro interlocutorio e poi, tornato a Palazzo Chigi, ha annunciato al Consiglio dei Ministri le sue dimissioni, respinte da Mattarella.

La cronaca della giornata:

Ore 22 – Per il Quirinale rinvio alle Camere è dovere democratico

La scelta di Mattarella di mandare in Parlamento il governo Draghi risponde, nella visione del Quirinale, a un preciso dovere democratico e di trasparenza, dovuto al Paese. È quanto si sottolinea in ambienti del Quirinale dove si ricordano le antiche polemiche per le cosiddette crisi extraparlamentari.

***

Ore 20 - Mattarella non accoglie le dimissioni

Il Presidente della Repubblica non ha accolto le dimissioni e ha invitato il Presidente del Consiglio “a presentarsi al Parlamento per rendere comunicazioni, affinché si effettui, nella sede propria, una valutazione della situazione che si è determinata a seguito degli esiti della seduta svoltasi oggi presso il Senato della Repubblica”. Lo si legge in una nota del Quirinale.

***

Ore 19.49 – Consiglio nazionale M5s convocato alle 20

Giuseppe Conte, a quanto si apprende, ha convocato il Consiglio nazionale del M5s alle 20.

***

Ore 19.18 – Draghi al Colle per la seconda volta

Il presidente del Consiglio Mario Draghi è giunto al Quirinale per rimettere il mandato nelle mani del presidente della Repubblica.

***

Ore 18.46 – Draghi si dimette

Mario Draghi ha annunciato al Consiglio dei Ministri le sue dimissioni. “La maggioranza di unità nazionale che ha sostenuto questo governo dalla sua creazione non c'è più. È venuto meno il patto di fiducia alla base dell'azione di governo”, ha detto il premier.

***

Ore 18.10 – Letta: “Credo sia nell’interesse di tutti che Draghi prosegua”

"Credo che per l'interesse del Paese il governo Draghi debba andare avanti": lo ha detto il segretario nazionale del Pd, Enrico Letta, arrivando a Portonovo di Ancona, commentando la crisi dell'Esecutivo dopo lo strappo in Senato del M5s. "Credo che sia un interesse di tutti che il governo prosegua - ha aggiunto Letta - Un interesse che sta maturando anche con fortissime spinte che provengono da ovunque, anche dalle parti sociali, dal mondo del lavoro, dall'Unione europea".

***

Ore 18 – “Draghi non si è dimesso, riflette”

È quanto si apprende dopo l’incontro con il capo dello stato Mattarella.

***

Ore 17.55 – Riunione del Consiglio dei Ministri convocata alle 18.15

Il Consiglio dei ministri è convocato alle 18.15. Lo rende noto Palazzo Chigi.

***

Ore 17.43 – Castellone (M5s): “Disponibili a dare la fiducia a Draghi”

"La linea è quella che seguiamo dal non voto in cdm, e poi alla Camera o oggi al Senato, dove abbiamo scelto il non voto nel merito di un provvedimento. Invece c'è tutta la nostra disponibilità a dare la fiducia al governo" in una eventuale verifica "a meno che Draghi non dica che vuole smantellare il reddito di cittadinanza o demolire pezzo per pezzo ogni nostra singola misura, dal decreto dignità al cashback". Lo dice la capogruppo del M5S Maria Domenica Castellone nella diretta de La7 con Enrico Mentana. "Noi abbiamo sempre avuto un atteggiamento costruttivo ma non permettiamo che si smantellino nostre misure", aggiunge.

***

Ore 16.51 – Conte: “Termovalorizzatore Roma contro la transizione ecologica”

"Il M5s ha dato sostegno a questo governo sin dall'inizio con una votazione" e con i "pilastri della transizione ecologica e della giustizia sociale. Se poi si crea una forzatura e un ricatto per cui norme contro la transizione ecologica entrano in un dl che non c'entra nulla, noi per nessuna ragione al mondo daremo i voti. Se qualcuno ha operato una forzatura si assuma la responsabilità della pagina scritta ieri. L'introduzione" di quella pagina "è stata la riunione del Cdm in cui i nostri ministri non hanno partecipato al voto". Così il leader del M5s Giuseppe Conte uscendo da casa sua. Il riferimento è al nuovo termovalorizzatore di Roma, inserito nel Dl e che vede la contrarietà del M5S.

***

Ore 16.15 – Draghi ha lasciato il Quirinale

Da fonti del Colle citate da La7, si apprende che Mario Draghi ha già lasciato il Quirinale per ritornare a Palazzo Chigi. In serata previsto il Consiglio dei Ministri.

***

Ore 16.12 – L’analisi del voto in Senato

Come annunciato, tutti i 61 senatori del M5s non hanno partecipato al voto di fiducia sul decreto Aiuti, non rispondendo alla 'chiama' in Aula, e come risulta dai tabulati di Palazzo Madama, 15 risultano assenti giustificati tra congedi e missioni. Tra loro ad esempio il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli.

***

Ore 15.23 - Mario Draghi lascia Palazzo Chigi

Dopo il voto al Senato, Mario Draghi ha lasciato palazzo Chigi. Destinazione: Quirinale, per un colloquio con il presidente Mattarella.

***

Ore 15.19 – La fiducia passa senza il voto dei 5 Stelle

Con 172 voti a favore il Senato ha dato la fiducia al governo sul Dl Aiuti. 39 i contrari, con i 5 Stelle che non hanno partecipato al voto.

***

Ore 14.23 – M5S: “Confermiamo la non partecipazione al voto”

“Non partecipiamo al voto sul Decreto Aiuti perché non ne condividiamo né il merito né il metodo”, ha detto il capogruppo del M5S Mariolina Castellone, nella sua dichiarazione al Senato. "Irresponsabili non siamo noi, ma chi non dà risposte al Paese”, ha aggiunto Castellone, tra gli applausi dei suoi colleghi di partito e le urla di biasimo del resto dell’aula.

***

Ore 13.40 – Di Maio-Lombardi, scontro sul “Papetee 2”

"Chi farnetica di Papeete 2 ad opera del M5S si dimostra come sempre un mistificatore della realtà: noi oggi lasciamo agli altri la sedicente teoria di sedere dalla parte giusta della storia, noi invece sediamo convintamente dalla parte dei cittadini, e il nostro documento in 9 punti presentato da Conte a Draghi lo certifica". Così Roberta Lombardi, assessore M5S alla Transizione Ecologica. Il riferimento è alle parole di Luigi Di Maio, che in queste ore ha dichiarato: “Chi ha subito la ‘crisi del Papetee’ messa in atto da Salvini durante il Conte I, sta facendo una specie di Papetee 2”.

***

Ore 13.19 – Renzi: “Draghi deve continuare a governare”

"Nonostate le scelte del Movimento 5 Stelle, Draghi deve continuare il suo lavoro come presidente del Consiglio, per il bene dell’Italia”. Lo ha detto Matteo Renzi, leader di Italia Viva, nel corso del suo intervento in Senato prima del voto di fiducia sul Dl Aiuti. "Nulla infatti – ha aggiunto Renzi – giustifica la fine del suo governo oggi”.

***

Ore 13 – Gentiloni: “Divisioni non favoriscono il nostro Paese”

Se in Italia "non ci fosse un Governo di larghissima maggioranza, si tratterebbe di inventarlo in questo momento. Creare invece situazioni opposte" all'unità in questo momento "certamente non favorisce il nostro Paese". Lo ha detto il commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni, a margine della presentazione delle previsioni economiche d'estate.

***

Ore 11.18 – D'Incà, “Draghi ritiene percorribile solo strada fiducia”

Il ministro D'Incà ha avuto un confronto con il presidente Draghi il quale ha indicato come unica via percorribile la richiesta di fiducia al Senato sul dl aiuti. La fiducia sarà posta al termine della discussione generale.

***

Ore 10.46 – Di Maio, "M5s pianificava da mesi apertura crisi”

"I dirigenti M5S stavano pianificando da mesi l'apertura di una crisi per mettere fine al governo Draghi. Sperano in 9 mesi di campagna elettorale per risalire nei sondaggi, ma così condannano solo il Paese al baratro economico e sociale. Non potevamo essere complici di questo piano cinico e opportunista, che trascina il Paese al voto anticipato e al collasso economico e sociale". Lo ha detto il leader di Ipf e ministro degli Esteri Luigi Di Maio nel corso dell'assemblea congiunta del suo partito.

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio (Ansa - Di Meo)

***

Ore 10.34 – Letta, “la decisione del M5s ci divide”

“Quello che è successo ieri a Roma e la decisione del M5s di non votare la fiducia al decreto Aiuti cambia lo scenario politico. Prendiamo atto di questa scelta, non è la nostra: è una scelta che ci divide. Noi oggi voteremo convintamente la fiducia". Così il segretario del Pd, Enrico Letta, in un punto stampa a Milano.

Il segretario del PD Enrico Letta (Ansa - Canali)

***

Ore 10.26 – Mediazione D'Incà, voto dl aiuti senza fiducia

Mediazione al Senato da parte del ministro dei Rapporti per il Parlamento, Federico d'Incà, sul decreto Aiuti, nel tentativo di evitare la crisi di governo. Ai capigruppo parlamentari che ha riunito prima dell'Aula, si è proposto di evitare la fiducia sul provvedimento ma di votare articolo per articolo. Sono in corso interlocuzioni con Palazzo Chigi.

Il ministro per i Rapporti col Parlamento, Federico D'Incà (Ansa - Antimiani)

***

Ore 9.44 – Via alla discussione in Senato

L'aula del Senato ha avviato la discussione generale sul decreto Aiuti, licenziato dalla commissione Bilancio di Palazzo Madama senza il mandato al relatore e già approvato dalla Camera. Sono previste circa due ore di discussione, poi sarà posta la questione di fiducia e verso mezzogiorno dovrebbero cominciare le dichiarazioni di voto. La “chiama” dei senatori è prevista a partire dalle 13.30 e l'esito del voto dovrebbe arrivare tra le 14.30 e le 15.

(Unioneonline)

© Riproduzione riservata