Consiglio regionale, Satta chiede di uscire dal carcere per giurare in aula
In attesa che rimanga negli annali per la sua storia politica, sicuramente il Consiglio regionale ci rimarrà per le sue anomalie. Un'assemblea che, dopo due anni di legislatura, non ha ancora la certezza della sua composizione: un po' per una legge elettorale che quasi tutti definiscono "pessima" e un po' perché alcune vicende "esterne" alla politica, hanno dato vita a cambiamenti.
Tutto, o quasi, nasce dai ricorsi che hanno dato vita a decadenze, sostituzioni e continui cambiamenti nella composizione del Consiglio.
Poi, ci sono le vicende giudiziarie che si incrociano ma con due percorsi opposti: la prima riguarda il consigliere di Forza Italia, Antonello Peru, in carcere a causa dello scandalo sugli appalti, che ha dovuto lasciare l'aula di via Roma.
La seconda il candidato dell'Uds, Giovanni Satta, in carcere con l'accusa di traffico internazionale di droga, che in aula potrebbe entrare martedì prossimo per giurare.
Infatti, per la giustizia amministrativa, Giovanni Satta è a tutti gli effetti un consigliere regionale, teoria supportata anche dai suoi legali.
La sentenza è stata emessa dall'Ufficio centrale regionale sulla base del ricorso che lo stesso Satta aveva presentato nei mesi scorsi. Poi, è subentrata la vicenda giudiziaria con la misura cautelare in carcere che per ora impedisce a Satta di giurare con la conseguenza di non far partire l'eventuale sospensione come previsto dalla legge Severino.
I legali di Satta hanno presentato la richiesta per consentire al loro assistito di prestare giuramento. Sarà il giudice per le indagini preliminari a stabilire, in accordo con il magistrato, se accordare o meno il permesso.