Un grave disallineamento fra le risultanze dell'Inps e le pratiche processate a livello territoriale sardo, un commendevole scarico di responsabilità fra lo Stato e le Regioni: queste le accuse indirizzate al governo dal deputato sardo di Forza Italia, Pietro Pittalis, che in un'interrogazione depositata martedì scorso alla Camera ha sollevato la questione dei ritardi nell'erogazione della Cassa integrazione in deroga, prevista dal decreto Cura Italia. In merito, nelle ultime settimane è stata chiamata in causa la Sardegna: ad aver puntato il dito contro l'isola, ricorda il deputato nell'atto, è stato il sottosegretario allo Sviluppo economico, Alessandra Todde, che ha accusato la Regione di non aver trasferito in tempo le pratiche all'Inps. Dichiarazioni smentite da Alessandra Zedda, assessore sardo al Lavoro, sulla base delle note che hanno disposto l'evasione delle richieste: «Le istituzioni possono parlare per gli atti ufficiali che scrivono, per la Regione Sardegna parlano gli atti protocollati con date precise», ha dichiarato Zedda, secondo la quale l'aggiornamento delle domande nei sistemi Inps non avrebbe consentito la visualizzazione in tempo reale da parte del sottosegretario. E da qui la richiesta di Pittalis di intervenire non solo sui ritardi, ma anche sui comportamenti mendaci dell'Inps e del sottosegretario: «Questi dati - scrive Pittalis - rappresentano un caso di fakenews di Stato», un pretesto finalizzato ad «attaccare Regioni governate da maggioranze di colore opposto» a quello al governo. In merito alla stessa questione hanno detto la loro anche i deputati sardi di maggioranza Lucia Scanu, Paola Deiana, Luciano Cadeddu, Alberto Manca, Mario Perantoni e Bernardo Marino (tutti 5 Stelle). Con un atto depositato mercoledì scorso hanno rivendicato il «grave ritardo nella lavorazione delle domande da parte della Sardegna», «denunciato dal mondo del lavoro» e «comunicato dalla stessa Inps». Lo stesso atto però chiarisce il meccanismo alla base dell'erogazione: «Per quanto riguarda la Cigd la domanda può essere presentata esclusivamente alla Regione o alla provincia autonoma di competenza», che sarà poi incaricata di trasferirla all'Inps.

I collegamenti marittimi

Una proroga della scadenza della Convenzione per i servizi marittimi di continuità territoriale con la Sicilia, la Sardegna e le isole Tremiti, fissata al 18 luglio 2020, potrebbe essere approvata insieme al decreto Rilancio. Alla base della norma ci sarebbe la necessità di garantire un adeguato svolgimento delle analisi per la definizione delle esigenze di servizio pubblico in vista dell'aggiornamento della convenzione. «I gravi effetti economici derivanti dal coronavirus sulle condizioni di domanda e offerta di servizi marittimi», spiega il testo, «potrebbero fornire dei risultati distorti»: in quest'ottica, la convenzione è prorogata «fino a quando le condizioni di domanda e offerta dei servizi, con la conclusione dell'emergenza e la normalizzazione dei flussi di traffico, torneranno a regimi ordinari».

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