14 novembre 2019 alle 19:43aggiornato il 15 novembre 2019 alle 11:35
Cagliari, stallo sul porto e convenzione Cin Cappellacci interroga il ministro Micheli
Il senatore forzista chiede l'intervento del governo per sbloccare i lavori del porto cagliaritano e per bandire una nuova gara per assicurare la continuità territoriale marittimaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Si concentrano sul mare sardo, come via di comunicazione e di commercio, due
interpellanze rivolte al presidente del Consiglio e al ministro dei Trasporti Paola De Micheli, presentate dal deputato Ugo Cappellacci (FI). Nella prima (2-00558), l'ex presidente della Regione Sardegna affronta la questione della continuità territoriale marittima, assicurata oggi grazie alla convenzione affidata alla Cin, la Compagnia Italia di Navigazione. Convenzione che tuttavia scadrà il prossimo 18 luglio e sulla quale già a marzo scorso l’Autorità garante della concorrenza e del mercato aveva stabilito l'assenza dei presupposti per una proroga. Per questo, dunque, l'Agcm aveva auspicato che il Ministero dei Traporti svolgesse un’analisi dei fabbisogni effettivi di mobilità dell'Isola e una gara per l'assegnazione del servizio di cabotaggio marittimo in regime di Osp (Obblighi di servizio pubblico). Ad oggi, come sottolinea il deputato forzista nella sua interpellanza, non è stata avviata alcuna procedura e ciò rischia di lasciare la Sardegna senza un regime di continuità marittima, procurando un enorme danno alla mobilità dei cittadini isolani, al turismo e all'economia. Per queste ragioni Cappellacci chiede, oltre al chiarimento dei motivi del ritardo, anche di valutare il trasferimento delle funzioni e delle risorse sul tema dallo Stato alla Regione, "in modo da garantire per il futuro la realizzazione di un modello di continuità territoriale marittima conformato alle effettive esigenze dell’isola". Della crisi del porto di Cagliari, invece, si occupa la seconda interpellanza sempre firmata da Cappellacci (2-00560). Come spiegato dal deputato, lo scalo sardo sta attraversando la fase più acuta di una congiuntura economica negativa che dura ormai da qualche anno. Ad oggi, buona parte delle speranze di rinascita del porto sono legate allo sblocco dei progetti relativi all’ampliamento e all’infrastrutturazione delle banchine destinate alle navi merci e alla cantieristica, ma questi interventi sono bloccati da una serie di a di una serie di vincoli paesaggistici che, secondo Cappellacci, oggi non avrebbero più ragion d'essere perché posti a tutela di una spiaggia e di un contesto che oggi non esiste più. In particolare questi interventi comprendono la realizzazione del parco della chiesa di S. Efisio nell’avamporto est, che verrà collegato al villaggio dei pescatori con un percorso ciclo-pedonale, percorsi di accesso all’avamporto est intorno ai quali nasceranno attività ricettive e professionali di servizio per la nautica, percorsi ciclopedonali e nuove aree verdi. Rispetto a questo piano il Comandante della Capitaneria di porto, capitano di vascello Minotauro, in conferenza di servizi, ha espresso parere favorevole al rilascio dell’autorizzazione paesaggistica, parere non condiviso dalla Soprintendenza che si è opposta. Il deputato forzista chiede quindi al Governo di intervenire per risolvere lo stallo e procedere così con gli interventi necessari per un rilancio produttivo e occupazionale dello scalo sardo.
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