È rivolta in Sardegna contro la proposta di legge nazionale per l'accorpamento dei Comuni al di sotto dei 5mila abitanti: il testo, firmato da venti deputati del Pd, non raccoglie nell'Isola neppure il consenso degli esponenti democratici.

A partire da Romina Mura, deputata ma anche sindaco di Sadali: paese che, con le sue 960 anime, rientrerebbe tra le 316 municipalità sarde (su 377) cancellate se venisse approvata la riforma.

Il primo a lanciare l'allarme, nei giorni scorsi, era stato il sindaco di Padru e segretario nazionale dell'Upc Antonio Satta.

«Accorpare in questo modo i Comuni è una stupidaggine, non avrebbe senso neppure per tagliare i costi», tuona il presidente dell'Anci Sardegna, Pier Sandro Scano.

«Si rinuncerebbe al presidio democratico in vaste parti del territorio», osserva Stefano Tunis (Forza Italia), vicepresidente della commissione Autonomia del Consiglio regionale.
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