La guerra è sfinita: il Caffè Scorretto del 5 novembre 2025
Di Luigi AlmientoE se uno non avesse voglia di restare incastrato in passati conflitti? O di rianimare regimi finiti e ora rigurgitati dalla Storia? Lo accuserebbero di disimpegno, ma non è così. C’è chi preferisce guardare avanti mentre cammina, il che ha due vantaggi: ha visto la strada già fatta e non sbatte su un lampione. Si può essere contro le dittature, come il nazi-fascismo, scrutando l’orizzonte davanti, per intuire che cosa ci attende. Meglio, si può guardare dove siamo finiti. E perché.
Ma se bastano poche decine di nostalgici per mobilitare migliaia di persone a contestarle, beh: questo è un successo mediatico che i pochi marcianti potevano solo sognare. Un gentile omaggio. Ci sono tanti modi per opporsi a un corteo annunciato, per comodità mediatica, contro gli immigrati in un comunicato che in realtà parlava di tutt’altro, e che improvvisamente virava sull’immigrazione per poi tornare a concetti generici: proprio come fa una provocazione appiccicata alla bell’e meglio. Anzi, alla brutt’e peggio.
Il miglior modo era forse ignorare l’iniziativa. Se il gruppetto dei giovani di CasaPound avesse sfilato tra l’indifferenza antifascista, quattro pattuglie delle forze dell’ordine sarebbero bastate. Invece ai cagliaritani sono toccati scontri e spese per l’ordine pubblico.
Luigi Almiento
