Tutti i trucchi con il gas
C ome funziona il decreto di Putin che dalla scorsa settimana impone di pagare le esportazioni dalla Russia in rubli, ma allo stesso tempo consente di usare anche euro o dollari, cioè le valute forti in cui i contratti di fornitura sono stati definiti all’origine? Occorre tenere conto che le sanzioni occidentali imposte alla Russia contro l’invasione dell’Ucraina hanno congelato l’uso di valute forti alla banca centrale. Occorre precisare che il blocco ha riguardato solo quest’ultima, non anche le banche commerciali come Gazprombank.
C ioè l’istituto di credito di cui si serve Gazprom, l’ente pubblico russo che vende il gas per conto dello Stato. Gazprombank, a sua volta, non è altro che una banca direttamente controllata da Gazprom e di cui esegue gli ordini, ma che non rientra tra gli enti colpiti dalle sanzioni occidentali. Proprio per questo motivo, il 17 marzo scorso, attraverso Gazprombank la Russia era riuscita ad aggirare il blocco delle sanzioni, pagando 117 milioni di dollari di cedole in scadenza su due obbligazioni pubbliche ed evitando in tal modo di finire in default.
Forte di questo sotterfugio, Putin è stato consigliato di sfruttare lo stesso meccanismo con una nuova trovata: la settimana scorsa, infatti, ha firmato un decreto che impone che il gas e il petrolio russi vengano venduti ai Paesi considerati “ostili”, tra cui l’Italia, solo dietro pagamenti in rubli. Secondo quanto riportato dall'agenzia Ria Novosti, i contratti esistenti di fornitura verrebbero bloccati nel caso in cui questa richiesta non venisse accolta. Perciò, gli acquirenti per pagare dovranno aprire conti correnti in rubli in banche russe, anche se i contratti di fornitura prevedono il pagamento in euro o dollari. Per il pagamento del gas occorre quindi passare attraverso un meccanismo complicato gestito proprio da Gazprombank, che dovrebbe funzionare nel seguente modo. Ogni compratore estero dovrebbe aprire due conti correnti presso Gazprombank. Il primo potrà essere in valuta forte (euro o dollari), l’altro necessariamente in rubli. Il compratore europeo (i più importanti sono Italia e Germania) verserebbe euro sul proprio conto presso Gazprombank, la quale li venderebbe in cambio di rubli sulla Borsa di Mosca, per poi accreditare il ricavato sul secondo conto in rubli dello stesso compratore. A quel punto il pagamento passerebbe da quest’ultimo conto in rubli del compratore (la compagnia occidentale) al conto sempre in rubli del venditore (Gazprom), in cambio del gas stabilito.
In tal modo, secondo il decreto di Putin, le compagnie occidentali acquirenti continuerebbero a pagare in euro o dollari, rispettando letteralmente i contratti d’acquisto. Tuttavia, la situazione diventa svantaggiosa per chi compra quando il rublo si rivaluta in borsa. Le compagnie acquirenti, accollandosi il rischio di cambio, possono subire perdite rispetto al pagamento in valuta forte previsto dal contratto originario. La Banca centrale russa, infatti, può agevolmente calibrare l’offerta di rubli sul mercato facendo in modo che il suo valore si apprezzi a sua discrezione. A questo punto il costo finale per chi compra aumenterebbe oltre quello in euro o in dollari pattuito dal contratto originario di fornitura, disattendendolo.
Di fatto, con questo meccanismo il rublo si sta rivalutando perché il Cremlino obbliga i colossi del gas e del petrolio, Gazprom e Rosneft, a comprarlo facendo ricavi pari a trenta miliardi di dollari al mese. La stessa guerra contribuisce a far salire i prezzi e si stima che gli idrocarburi da soli potrebbero fruttare alla Russia più delle esportazioni di due anni fa: nel 2022 circa cento miliardi di dollari per il petrolio, 200 miliardi di euro per il gas e 40 per il carbone. L’Ue ha adottato nuove sanzioni dopo lo sterminio di Bucha. Oltre allo stop al carbone, si prevede il divieto totale di transazioni su alcune banche già escluse dal sistema di pagamento internazionale Swift. Neanche queste ultime sanzioni, tuttavia, toccano le forniture di gas, cui si oppongono fermamente sia la Germania che l’Italia.