D raghi faccia, Draghi disponga, Draghi provveda, ci pensi Draghi. Tra i molti effetti psichedelici del voto balneare c'è anche quello di un sistema politico che dopo aver defenestrato il premier (lo stesso che non è stato eletto presidente della Repubblica perché era ritenuto "indispensabile" a Palazzo Chigi, secondo i partiti) ora ne invoca l'intervento per frenare la corsa delle bollette. Va tutto bene, tranne un dettaglio: il contrappasso dell'Inferno della Divina Commedia nel nostro Parlamento diventa Commedia all'italiana.

Sia chiaro, il governo deve intervenire sullo shock energetico, la situazione è di estremo pericolo per la stabilità del sistema economico e per la tenuta sociale, ma i partitanti si comportano come marziani e invece in questa storia ci sono le impronte digitali di tutti, tranne quelle di Giorgia Meloni, che stava all'opposizione e non a caso oggi, per coerenza e chiarezza del messaggio, è la favorita per la premiership. Meloni alla guida del governo - prima donna nella storia d'Italia, leader della destra - sarebbe un altro contrappasso per la sinistra che parla molto di parità ma pratica poco l'uguaglianza. Avremo l'occasione per parlarne ancora, torniamo allo scenario energetico.Il gas a Ttf di Amsterdam ha toccato quota 341 euro per Megawattora, molti pensano che siamo vicini al picco, ma il vostro cronista sta allacciando le cinture, in realtà questo valore può triplicare. Con questi numeri, il nostro sistema industriale, il commercio e i servizi, saltano per aria.

I russi hanno due armi: la deterrenza nucleare e il rubinetto del gas. La cosa grave in questa storia è il ritardo della politica europea, delle classi dirigenti, delle élite nel comprendere quanto sia pericoloso tutto questo. Il presidente francese Emmanuel Macron qualche giorno fa ha detto in Consiglio dei ministri a Parigi che “è finita l’era dell’abbondanza”. Ci è arrivato in ritardo, ma l'ha detto. Il 'decoupling', il disaccoppiamento del nostro sistema economico dal tubo di Mosca non riguarda solo il gas, ma le principali materie prime per la manifattura, l'agricoltura e l'industria alimentare. Che scenario è questo? Provo a spacchettarlo in dieci punti.1.Vladimir Putin sta usando l’arma del gas contro i paesi europei. Il rubinetto è il suo metronomo, apre e chiude. E incassa più di prima perché il prezzo del gas è più alto e il petrolio ha trovato rotte alternative in Cina e in India che comprano il petrolio degli Urali a sconto. Noi pensiamo di esser soli nell'universo, Putin invece sa che il denaro non dorme mai.2. La Russia punta prima di tutto a spezzare i nervi (la dimensione psicologica, fondamentale) alla Germania che è il paese più esposto allo shock energetico e alla recessione economica. Olaf Scholz è in grande difficoltà.3. Separare gli Stati Uniti di Joe Biden dall’Europa è la seconda mossa del Cremlino. Oggi gli Stati Uniti non vogliono la pace in Ucraina, ma presto o tardi tutti dovranno presto mettere un punto fissando un obiettivo credibile per la fine della guerra. Sono ragionamenti che fa il New York Times, sulla stampa più vicina a Biden compaiono articoli dove si racconta della crescente diffidenza in Zelensky.4. Il problema numero uno per la Casa Bianca non è la Russia (che in ogni caso va contenuta), l’imperativo americano per l'oggi e il domani è la Cina.5. Le scorte di gas dell’Unione europea non eviteranno i razionamenti durante la stagione invernale.6. L’Unione europea non ha una politica comune per mitigare l’impatto dello shock energetico sulle famiglie e le imprese. Deve trovarne una, bisogna finanziarla e questo significa cambiare i paradigmi culturali dell’élite brussellese. C'è chi vuole l'austerità mentre si combatte una guerra, il che significa andare incontro a una sconfitta certa.7. Il prezzo in questo scenario non lo fanno i consumatori ma i produttori. Chi ha il gas e il petrolio, le terre rare e le materie prime alimentari, domina. Traduzione: l’Europa non può fare il prezzo senza rischiare in ogni caso di restare a secco.8. Il distacco dal tubo della Russia è un problema che non finisce con il gas. La Russia è la più grande miniera del mondo, significa che questo giacimento sarà chiuso all’Occidente e aperto a quel “resto del mondo” che punta al dominio globale. L’accesso alle materie prime sarà più difficile e sempre più costoso per l’Europa. Traduzione: i prezzi resteranno molto alti anche in futuro.9. Viviamo in un tempo di guerra, non abbiamo un’élite europea per la guerra.10. Dulcis in fundo, l'inflazione e la politica delle banche centrali. Il governatore della Federal Reserve, Jerome H. Powell, nel suo discorso di Jackson Hole, ha confermato che la Fed alzerà i tassi con decisione e non cambierà linea subito dopo, gli indici di Wall Street sono crollati, ma la parole di Powell sono chiare: l'inflazione va controllata, il rialzo dei tassi non sarà senza conseguenze, l'economia sta rallentando e per le famiglie e le imprese ci sarà da soffrire. Nonostante la labirintite dell'amministrazione Biden, in America c'è chi sta parlando chiaro. In Europa no.

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