Una squadra che ha paura
Enrico PiliaU no psicologo, il motivatore, oggi si usa il mental coach. O magari un domatore per leoni che diventano cuccioli di labrador, perché la metamorfosi psicofisica che il Cagliari esibisce lontano da casa è una case history da convegno medico-sportivo. Riassunto delle puntate precedenti: la squadra di Maran gioca un calcio spettacolare, cuore e muscoli, testa e gambe, contro una delle corazzate del campionato, l'Inter. Lo fa nella sua tana, la Sardegna Arena, piccola e rassicurante, dove tutto riesce bene e alla fine c'è anche l'abbraccio della gente, delusa e inferocita fino a due ore prima. Un'iniezione di autostima talmente forte che avrebbe permesso ad Andrea Camilleri di battere Filippo Tortu, face to face. Poi il Cagliari, quello stesso Cagliari, prende l'aereo, si presenta a Bologna con il compitino ben ripassato, le intenzioni giuste, con una formazione di uomini veri, e tutto diventa complicato, scuro, indecifrabile.