La tempesta perfetta
Enrico PiliaA ssomiglia a un'impresa, ma è molto di più. È una rivoluzione, con una corazzata che va a fondo per colpa di un veloce sottomarino che non vedi, non senti, ma ti azzanna e scappa via in contropiede. Sassari non ha bisogno di sognare, perché passa a incassare una finale scudetto che raramente è stata più meritata. Quante metafore potremmo mettere in piedi, per raccontare quello che sta succedendo, invece basta disegnare la realtà, molto più affascinante del sogno: una città, un'Isola e un popolo di “baskettari” si preparano a stupire ancora l'Italia, tutto qui. Aggrappàti a una squadra che non è solo un quintetto e una buona panchina, ma un gruppo di gente con una feroce applicazione vista raramente su un campo di basket. Nessuno molla, tutti hanno in testa quella leggera follia che ti fa fare partite come queste tre con Milano, tre a zero.