I n un recente commento su L'Unione Sarda, Giulio Zasso ha elencato le principali vertenze della Sardegna aperte col governo nazionale. L'elenco è lungo, ma non tutte vanno poste sullo stesso piano. Possiamo fare una distinzione tra problemi sostanziali e problemi d'immagine, altrettanto importanti. Fra i primi al top della classifica figurano sanità, trasporti ed energia, mentre tra i secondi rientrano la zona franca e l'inserimento del principio d'insularità in Costituzione.

Cerchiamo di fare una breve sintesi su ciascuno di essi. Sulla riforma della sanità, la Giunta ha elaborato nei giorni scorsi una bozza di riforma che ha sottoposto all'attenzione dei partiti, dei sindacati e dei consiglieri regionali, dove è previsto il ripristino di cinque Asl, un piano per la costruzione di tre nuovi ospedali e uno per la ristrutturazione dei presidi esistenti. La bozza prevede la costituzione dell'Ares (Azienda regionale della Sardegna) al posto dell'attuale Ats (Azienda per la tutela della salute), nonché un'articolazione territoriale dei presidi ospedalieri in Arnas (Azienda di rilievo nazionale ad alta specializzazione Brotzu), Amou (Aziende miste ospedaliero-universitarie di Cagliari e Sassari) e Areus (Aziende regionali dell'emergenza urgenza). La nuova organizzazione funzionerà meglio di quella attualmente esistente per la soluzione dei problemi della salute dei sardi? Si vedrà. Nel frattempo, i problemi da risolvere sono tanti, a cominciare dalle interminabili liste d'attesa, dai pronto soccorso intasati, dalle insufficienze di medici e dai deficit di bilancio da risanare. (...)

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