Ha affidato a Instagram la reazione alla svolta dell’inchiesta Cristina Amadori, la fidanzata del giovane ucciso lo scorso primo marzo a Bari Sardo durante la festa di Carnevale. 

«Marco merita che la sua storia non venga dimenticata. Dopo mesi di silenzio e attesa è stato fatto un piccolo passo avanti. Ma questo non cancella il dolore. Non placa l'angoscia. Serve solo a ricordarci, con ancora più forza, che Marco non tornerà. Intorno a ciò che è successo ci sono stati troppi silenzi. Troppa omertà. Troppa paura. Non possiamo permettere che si continui ad ammazzare senza un motivo, senza giustizia».

Non è passato giorno, da quella drammatica sera, senza che familiari, amici e semplici compaesani abbiano invocato giustizia.

Un sentimento comune vissuto da tutta la comunità di Ilbono, che si è mobilitata sin da subito organizzando fiaccolate e altre manifestazioni per smuovere le coscienze e condannare l’omertà che ha avvolto il caso.

In sei mesi, la mamma di Marco Mameli, Simona Campus, ha scritto diciassette post sul suo profilo social. Appelli continui, diretti a chiunque potesse aver visto o saputo qualcosa sui fatti accaduti quella sera a Bari Sardo.

L’articolo completo di Roberto Secci su L’Unione Sarda oggi in edicola e sull’App Digital 

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