Zelensky-Trump, nuovo incontro per la pace. Putin: «Senza intesa useremo la forza»
Faccia a faccia alle 19 ora italiana (le 13 ora locale) a Mar-a-Lago, in Florida. Ieri la chiamata con gli europei. Von der Leyen: «Preservare la sovranità dell'Ucraina»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«I bombardamenti russi dimostrano che Mosca non vuole la pace»: così ieri il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in videocall con gli europei alla vigilia del bilaterale di oggi a Mar-a-Lago con Donald Trump. Il faccia a faccia, precisa la Casa Bianca, è stato anticipato alle 13, le 19 ora italiana.
Zelensky si trova già negli Stati Uniti. Ieri la tappa in Canada per un colloquio con il premier Mark Carney. Quanto ai partner europei «hanno concordato che le garanzie di sicurezza per l'Ucraina sono cruciali» e dovranno essere «specifiche e affidabili», ha riferito il premier polacco Donald Tusk subito dopo la videoconferenza durante la quale Friedrich Merz, Emmanuel Macron, Giorgia Meloni e Keir Starmer - insieme anche ai leader di Paesi Bassi, Danimarca, Svezia, Finlandia, Norvegia, ai vertici Ue e al segretario generale della Nato, Mark Rutte - hanno ribadito il sostegno a Kiev in vista di un incontro dai contorni incerti legati - nella lettura europea - alla volubilità di Trump, sottolineando al tempo stesso il ruolo dell'Europa per scongiurare una pace imposta dall'alto.
«Mai come in questo momento», è stato il messaggio di Meloni, è importante «mantenere l'unità di vedute tra partner europei, Ucraina e Stati Uniti», per porre Mosca «di fronte alle proprie responsabilità» spingendola a sedere realmente «al tavolo dei negoziati». Zelensky e gli europei torneranno a sentirsi subito dopo il faccia a faccia di Mar-a-Lago, in vista del quale Kiev «ha tutto il nostro sostengo», ha rimancato Merz.
Putin nel frattempo è già tornato a minacciare, dettando anche sul piano verbale i confini del negoziato: «Se Kiev non vuole risolvere il conflitto in modo pacifico, porteremo a termine l'operazione con la forza» ha tuonato, intimando agli ucraini di «ritirarsi dai territori» rivendicati da Mosca.
L'onda d'urto degli attacchi russi, nel frattempo, si è estesa ben oltre i confini ucraini. Ieri Varsavia ha reagito facendo decollare i caccia e ha guidato la risposta continentale denunciando i bombardamenti «nonostante la disponibilità di Zelensky a fare concessioni».
A Odessa gli attacchi della notte, definiti «come un terremoto», hanno distrutto più di 100 finestre di sette edifici residenziali e danneggiato tre sedi di istituzioni sociali. Lo ha annunciato su Telegram il direttore dell'amministrazione militare di Odessa, Serhiy Lysak. Alle 8 del mattino ora locale 14 persone avevano contattato la sede operativa per chiedere aiuto. Lysak ha aggiunto che, secondo Dtek, in alcune zone della città sono in atto interruzioni di corrente di emergenza a causa del sovraccarico delle linee. Il trasporto elettrico è ancora fuori servizio, ma gli autobus sono in funzione.
(Unioneonline/v.l.)
