«Non abbiamo mai negato che si sia trattato di un errore e il consigliere per la sicurezza nazionale se ne è assunto la responsabilità. E abbiamo detto che stiamo apportando delle modifiche. Stiamo esaminando la questione per assicurarci che non possa mai più accadere». Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt in merito al chat-gate, scoppiato con l’inserimento per errore del direttore dell’Atlantic in un gruppo riservatissimo su Signal, dove lo stesso giornalista ha potuto leggere messaggi altamente confidenziali del vicepresidente Usa JD Vance e di altri altissimi funzionari americani. La Leavitt ha spiegato ai cronisti che il presidente Donald Trump «ha messo insieme una squadra in cui crede». Dunque si va avanti senza dimissioni o cambiamenti.

Ma in queste ore è arrivata un’altra notizia a rinfocolare le polemiche. Secondo il tedesco Spiegel, infatti, sono online i dati privati e le password di alti funzionari della sicurezza degli Stati Uniti, tra i quali il segretario alla Difesa degli Stati Uniti Pete Hegseth, il consigliere per la sicurezza Mike Waltz e la direttrice dell'intelligence nazionale Tulsi Gabbard.

Il giornale tedesco, attraverso sue ricerche, ha dimostrato che persino i numeri di cellulare e gli indirizzi e-mail di alti funzionari statunitensi sono presenti in fonti aperte su Internet. Un’altra clamorosa falla nella sicurezza, insomma, che sta facendo discutere.

(Unioneonline/l.f.)

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