Nuovo, tragico, naufragio nel Mediterraneo: 116 persone hanno perso la vita al largo della Libia. A darne notizia l'organizzazione umanitaria Sea Watch.

Ci sarebbe un solo sopravvissuto, tratto in salvo da un peschereccio tunisino.

L'imbarcazione era salpata dalle coste della Libia la sera del 18 dicembre, ma poco dopo era stato lanciato un Sos. Da allora nessuna traccia con Seabird, l'aereo che perlustra la zona solitamente attraversata dai migranti, che non era riuscito a individuare il barcone e questo aveva fin da subito pensare a un naufragio.

Alarm Phone subito dopo l’SOS affermava di aver ripetutamente tentato di contattare l'imbarcazione tramite telefono satellitare, senza successo. «Abbiamo allertato la guardia costiera e le ong competenti, pur non avendo una posizione GPS. Per tutto il giorno abbiamo continuato a provare a contattare la barca tramite telefono satellitare, ma ancora una volta senza successo», il messaggio.

Due giorni dopo, la sera del 21 dicembre, dice sempre la Ong «abbiamo ricevuto informazioni secondo cui alcuni pescatori tunisini avevano trovato un unico sopravvissuto su una barca di legno. L'uomo avrebbe dichiarato di essere partito da Zuwara due giorni prima e di essere l'unico sopravvissuto».

Secondo la sua testimonianza, solo poche ore dopo la partenza le condizioni meteorologiche sono peggiorate drasticamente, con venti che hanno raggiunto i 40 km/h. 

(Unioneonline)

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